Le stime preliminari dell'Istat mostrano che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per la collettività nel mese di settembre è calato dello 0,2% su base mensile ed è salito dell'1,6% su base annua, mantenendo il ritmo del mese precedente.
Istat: inflazione stabile a settembre (+1,6%)
Un andamento stabile che evidenzia diversi aggregati di spesa: se i prezzi degli Alimentari non lavorati rallentano (da +5,6% a +4,8%), quelli degli Alimentari lavorati (da +2,7% a +3,0%) degli Energetici regolamentati (da +12,9% a +14,0%) e degli Energetici non regolamentati (da -6,3% a -5,2%) accelerano.
L'inflazione di fondo a settembre, al netto di energetici e alimentari freschi, resta stabile a +2,1%, mentre rallenta quella al netto dei beni energetici (+2,1% da 2,3%). La crescita dei prezzi dei beni sale a +0,7%), mentre scende da +2,7% a +2,6% quella dei servizi (col differenziale inflazionistico tra comparto di servizi e beni che cala a +1,9 punti percentuali).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano (da +3,4% a +3,2%), al contrario di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,3% a +2,7%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.
"A settembre 2025" - commenta l'Istituto - "secondo le stime preliminari, l’inflazione resta ferma al livello del mese precedente (+1,6%), sintesi di dinamiche opposte dei prezzi relativi ai diversi aggregati di spesa. Sono in ripresa, su base tendenziale, i prezzi degli Energetici (-3,7% da -4,8% di agosto) e sono in rallentamento quelli degli Alimentari (+3,6% da +3,8%), soprattutto per la componente non lavorata (+4,8% da +5,6%). Si attenua, a settembre, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,2% da +3,4%), mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2,1%)".