• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Giovani imprenditori, meno sportello e più app

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Giovani imprenditori, meno sportello e più app

In Italia la nuova generazione d’imprenditori parla sempre più la lingua del digitale. E lo fa anche quando si tratta di banche.
Secondo il Next Gen SMB Italy Report, lo studio presentato da Visa al Salone dei Pagamenti, i giovani imprenditori under 36 mantengono un legame con gli istituti di credito tradizionali, ma lo fanno con maggiore selettività e con la mente rivolta alle piattaforme fintech.

Giovani imprenditori, meno sportello e più app

Il 67% dei giovani decision maker possiede ancora un conto in una banca tradizionale, ma solo il 55% lo considera “primario”. Gli altri diversificano, spostando risorse e operazioni verso servizi digitali più flessibili e integrati, dove velocità, personalizzazione e analisi dei dati contano quanto la solidità dell’istituto.

Il nuovo ecosistema finanziario delle Pmi under 36
Lo studio racconta una trasformazione profonda. Gli imprenditori di nuova generazione stanno costruendo modelli d’impresa più agili, internazionali e digital-first.
Per loro la banca resta un interlocutore necessario, ma non più esclusivo: diventa parte di un ecosistema che unisce canali tradizionali e strumenti fintech.

La fiducia nelle piattaforme digitali è in netta crescita: il 50% degli intervistati le considera affidabili nella protezione delle informazioni finanziarie, un livello quasi identico a quello delle banche tradizionali (55%). Un dato che, da solo, racconta il cambio di paradigma: la sicurezza non è più sinonimo di filiale, ma di tecnologia.

Pagamenti, contabilità e credito: tutto in cloud

Per il 62% dei giovani imprenditori italiani la gestione finanziaria quotidiana passa già da strumenti online o mobile.
E la tendenza è quella di sperimentare: il 43% utilizza software di accounting automatizzato, il 36% adotta sistemi di pagamento integrati, il 30% ricorre a strumenti per il monitoraggio delle spese, il 24% sfrutta piattaforme di prestito digitale dedicate alle Pmi, e il 20% usa applicazioni di cash flow management per controllare i flussi di cassa in tempo reale.

Si tratta di un modo diverso di fare impresa: meno burocrazia, più dati e più decisioni informate. Il modello tradizionale, basato su incontri in filiale e processi cartacei, lascia spazio a dashboard personalizzabili e interfacce che integrano più funzioni — dal credito ai pagamenti, fino alla contabilità.

Un cambio culturale prima ancora che tecnologico
Dietro i numeri c’è un cambiamento culturale profondo. Le nuove generazioni cresciute tra app, e-commerce e startup non si accontentano più di prodotti standardizzati. Cercano soluzioni modulari, capaci di adattarsi a un business in continua evoluzione.

La velocità è la nuova moneta. Gli under 36 chiedono risposte immediate e processi digitali trasparenti: un finanziamento, un pagamento, un’analisi dei costi devono essere accessibili dallo smartphone in pochi secondi.
La banca tradizionale, se vuole restare rilevante, deve ripensare la relazione con questa fascia d’età, abbandonando il linguaggio dei conti correnti per abbracciare quello delle piattaforme.

L’ibrido che conquista il mercato
Il risultato, fotografato dal report, è un modello ibrido che fonde la stabilità del sistema bancario con la versatilità delle soluzioni fintech.
Gli imprenditori digitali non stanno “abbandonando” le banche: le stanno semplicemente riconfigurando. Usano il conto tradizionale come base, ma lo affiancano a servizi digitali che semplificano la gestione aziendale, integrano dati, riducono errori e offrono insight immediati sui bilanci.

Un modello che guarda oltre i confini nazionali. Sempre più startup e Pmi under 36 gestiscono pagamenti, contabilità e prestiti attraverso piattaforme internazionali, aperte ai mercati europei e statunitensi.

Le sfide per il sistema bancario
Per gli istituti di credito, questa rivoluzione silenziosa è anche un campanello d’allarme. La fedeltà dei giovani imprenditori non è più scontata: si guadagna con l’esperienza digitale, non con il marchio.
Le banche che non innovano rischiano di perdere contatto con una generazione che considera la tecnologia non un vantaggio, ma un prerequisito.

Eppure, proprio la combinazione tra competenza finanziaria e innovazione può diventare la chiave per una nuova stagione di collaborazione tra banche e fintech.
L’obiettivo? Creare servizi su misura per le piccole e medie imprese, capaci di coniugare sicurezza, rapidità e accesso al credito in un’unica piattaforma.

Un’Italia giovane che spinge sull’innovazione
L’Italia delle Pmi under 36 si sta muovendo velocemente verso un’economia più digitale e interconnessa.
La sfida per le banche è tenere il passo: accompagnare la transizione, invece di subirla. Perché, come emerge dallo studio Visa, la prossima generazione di imprenditori non chiederà più “dove aprire un conto”, ma quale app usare per far crescere la propria impresa.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 84 record
Nessun record risponde ai criteri di ricerca
Trovati 84 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720