Social media: il 77% degli italiani segnala un aumento di contenuti non sicuri

- di: Barbara Leone
 
I social media si confermano uno strumento centrale per i consumatori italiani, ma i contenuti non sicuri rischiano di minare la fiducia nei brand. È quanto emerge dal report “Brand safety nei social media. Analisi della percezione dei consumatori sui contenuti online delle piattaforme social”, pubblicato da Integral Ad Science (IAS). Lo studio, condotto su un panel di 540 consumatori italiani, offre una panoramica sulle preoccupazioni legate ai contenuti online e sull’influenza che questi esercitano sulla percezione e sull’intenzione d’acquisto. Secondo il report, il 99% dei consumatori italiani utilizza attivamente i social media, con l’86% che dichiara di trascorrere almeno due ore al giorno sulle piattaforme. Il 96% degli utenti ha interagito con almeno un annuncio pubblicitario nell’ultimo anno. Tuttavia, l’esperienza online è spesso segnata da contenuti inappropriati: il 77% degli intervistati riferisce un aumento di contenuti non sicuri nel proprio feed.

Social media: il 77% degli italiani segnala un aumento di contenuti non sicuri

In cima alla lista dei contenuti problematici troviamo: disinformazione (32%); contenuti per adulti (31%); contenuti con linguaggi offensivi, discorsi d’odio, violenza, deepfake, droghe, alcol o prodotti di contrabbando. Queste esposizioni non solo minano la sicurezza percepita degli utenti, ma influenzano anche la fiducia nei confronti dei marchi che si promuovono su queste piattaforme. I dati del report mostrano come il contesto in cui appaiono gli annunci pubblicitari sia fondamentale per i consumatori. Tra i risultati principali: 25% dei consumatori esprime sfiducia verso gli annunci pubblicitari a causa della crescente diffusione di fake news e contenuti inappropriati; 27% degli intervistati dichiara che è improbabile acquistare prodotti o servizi pubblicizzati vicino a contenuti non sicuri; un utente su quattro si dice sfavorevole verso i brand i cui annunci appaiono accanto a post non coerenti con l’immagine del marchio. “Cresce la consapevolezza dei consumatori italiani riguardo al contesto in cui appaiono gli annunci pubblicitari, e questa sensibilità influisce profondamente sia sull’intenzione d’acquisto sia sulla fedeltà ai brand” commenta Elisa Lupo, Country Manager di IAS per Italia, Spagna e Portogallo, sottolineando che “Le tecnologie AI in grado di analizzare i video fotogramma per fotogramma e di combinare segnali come testo, immagini e audio offrono un valido supporto. Grazie a queste soluzioni, gli inserzionisti possono assicurarsi che le loro campagne vengano distribuite solo in contesti coerenti con il brand”.
Il posizionamento contestuale emerge come una strategia vincente per migliorare la relazione tra i brand e i consumatori: 51% degli intervistati ricorda più facilmente un annuncio se è contestualmente rilevante e in linea con i propri interessi; 45% dei consumatori si sente più favorevole verso i brand i cui annunci social contengono messaggi che si collegano ai contenuti circostanti; 46% degli utenti si dice favorevole verso i brand i cui annunci appaiono accanto a contenuti che rispecchiano l’immagine aziendale. La rilevanza contestuale influisce anche sulle intenzioni di acquisto: il 46% degli intervistati è più propenso a comprare un prodotto o servizio se l’annuncio pubblicitario è correlato ai contenuti visualizzati. In un contesto in cui la presenza online è imprescindibile per le aziende, il report di IAS sottolinea l’importanza di una gestione attenta della brand safety. I consumatori chiedono piattaforme più sicure e messaggi pubblicitari più pertinenti, mentre le aziende devono sfruttare tecnologie avanzate per garantire la coerenza tra i propri valori e i contesti in cui appaiono gli annunci. 
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