FOTO: Jørund Føreland Pedersen - CC BY-SA 4.0
La stretta legislativa russa sui diritti civili registra un nuovo e clamoroso capitolo. La Procura generale della Federazione ha ufficialmente dichiarato "indesiderata" l'attività della Elton John AIDS Foundation, l’organizzazione benefica fondata nel 1992 dalla popstar britannica e impegnata da oltre trent’anni nella lotta contro l’Hiv e l’Aids in tutto il mondo. Secondo la motivazione diffusa dalle autorità russe, la fondazione sarebbe responsabile di «promuovere relazioni sessuali non tradizionali, modelli familiari occidentali e la riassegnazione di genere».
Mosca mette al bando la Elton John AIDS Foundation: "Promuove modelli non tradizionali"
La decisione arriva dopo mesi di controlli e monitoraggi sull’operato della fondazione in territorio russo, in un contesto normativo che negli ultimi anni ha progressivamente ridotto gli spazi di azione per le organizzazioni non governative internazionali. Il provvedimento della procura si inserisce nel solco della legge sulle "organizzazioni indesiderate", approvata nel 2015, che consente di vietare la presenza e le attività di enti stranieri ritenuti in contrasto con la "sicurezza nazionale" o con i "valori tradizionali" della società russa.
L’accusa di propaganda Lgbt
Nel dispositivo diffuso ieri, la procura russa non si limita a dichiarare indesiderata la fondazione, ma esplicita il motivo alla base della decisione. L’attività dell’organizzazione, si legge nel comunicato, «promuove relazioni sessuali non tradizionali e modelli di famiglia estranei ai valori della Federazione Russa». Un’accusa che riprende la retorica già utilizzata negli ultimi anni dal Cremlino per giustificare la stretta sui diritti delle persone Lgbtq+ e sulle associazioni che si occupano di tutela dei diritti civili.
L'operato della Elton John AIDS Foundation, secondo le autorità russe, costituirebbe dunque un "veicolo di influenza culturale occidentale" che minerebbe le basi morali e culturali della società russa. Il provvedimento si fonda su un ampio pacchetto legislativo approvato tra il 2022 e il 2023, che ha introdotto nuove limitazioni alle attività di organizzazioni straniere e inasprito le sanzioni contro la cosiddetta "propaganda di relazioni sessuali non tradizionali".
La politica dei valori tradizionali
La decisione della procura russa conferma l’indirizzo politico intrapreso dal Cremlino negli ultimi anni, con un rafforzamento progressivo delle misure di controllo sulle libertà civili e sulle influenze occidentali. La retorica dei "valori tradizionali", più volte richiamata dal presidente Vladimir Putin nei suoi interventi pubblici, si è tradotta in una serie di provvedimenti volti a limitare la libertà di espressione e di associazione della comunità Lgbtq+, considerata un elemento di destabilizzazione sociale e culturale.
Già nel dicembre del 2022, il Parlamento russo aveva approvato all’unanimità una legge che vieta ogni forma di "propaganda Lgbt", estendendo il divieto non solo ai minori ma all’intera popolazione. Una normativa che impedisce la diffusione di qualsiasi contenuto che "promuova relazioni sessuali non tradizionali" attraverso i media, internet, la pubblicità, la letteratura e il cinema. La decisione di vietare la Elton John AIDS Foundation si inserisce in questo contesto, come ulteriore tassello di una strategia volta a marginalizzare ogni voce critica o alternativa rispetto al modello familiare e sociale promosso dal Cremlino.
L’impatto sul contrasto all’Aids
La messa al bando della fondazione non è solo un atto politico e ideologico, ma rischia di avere conseguenze concrete sulla lotta contro l’Aids in Russia. L’organizzazione fondata da Elton John è attiva da oltre tre decenni a livello globale, con progetti di prevenzione, assistenza e sensibilizzazione sul tema dell’Hiv, rivolti in particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione. In Russia, negli ultimi anni, la fondazione aveva collaborato con realtà locali per sostenere programmi di prevenzione e accesso alle cure, in un contesto segnato da una diffusione crescente del virus e da forti stigmatizzazioni sociali.
Secondo i dati più recenti, la Russia è uno dei Paesi europei con il più alto numero di contagi da Hiv. Le restrizioni legislative e la criminalizzazione delle minoranze sessuali hanno reso sempre più difficile promuovere campagne di prevenzione efficaci e garantire l’accesso alle terapie. La decisione di dichiarare "indesiderata" la fondazione rischia ora di aggravare ulteriormente la situazione, lasciando senza sostegno migliaia di persone vulnerabili.
La reazione internazionale
La decisione russa ha già suscitato reazioni di forte condanna a livello internazionale. Organizzazioni per i diritti umani, associazioni Lgbtq+ e numerosi governi occidentali hanno denunciato il provvedimento come un ulteriore attacco alla libertà di associazione e ai diritti civili. La Elton John AIDS Foundation, attraverso un portavoce, ha espresso "profonda preoccupazione" per la decisione della procura russa, sottolineando che «la lotta contro l’Hiv e l’Aids non può essere ostacolata da discriminazioni e restrizioni ideologiche».
Nei prossimi giorni sono attese ulteriori prese di posizione da parte della comunità internazionale. Il provvedimento russo, oltre a segnare un nuovo giro di vite sulla libertà di associazione, rischia di complicare ulteriormente i rapporti già tesi tra Mosca e le cancellerie occidentali, in un contesto segnato da sanzioni economiche e tensioni geopolitiche crescenti.