Dalla procreazione medicalmente assistita (Pma) alle protesi di ultima generazione, i cittadini potranno beneficiare di nuove cure gratuite grazie all’aggiornamento dei tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, che non venivano rivisti rispettivamente dal 1996 e dal 1999.
È iniziato il conto alla rovescia per l’entrata in vigore, a partire dal 30 dicembre, delle nuove cure e prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o con il pagamento del ticket.
L’aggiornamento, che ha interessato oltre 3mila prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, include molte novità. Tra queste, figurano l’adroterapia, la consulenza genica, l’enteroscopia con microcamera ingeribile e la radioterapia stereotassica. Per la protesica, si registrano apparecchi acustici digitali, attrezzature domotiche, sensori di comando, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e puntamento con lo sguardo. Sono state introdotte anche alcune prestazioni diagnostiche e terapeutiche avanzate, come specifiche forme di radioterapia e terapie biologiche innovative, precedentemente sperimentali.
Un passo avanti significativo, secondo le associazioni dei pazienti, anche se persistono criticità, come le prestazioni scoperte per il trattamento dell’autismo. Molto critica, infatti, è l’Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo (Angsa), che denuncia l’esclusione delle terapie psico-educative basate sull’analisi applicata del comportamento (Aba), nonostante una sentenza del Consiglio di Stato del 6 ottobre 2023 abbia stabilito la piena esigibilità di queste cure a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Il Decreto Tariffe, approvato lo scorso novembre dalla Conferenza Stato-Regioni, ha avuto un iter travagliato durato quasi un decennio. L’impatto complessivo della proposta tariffaria è pari a 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e a 47,6 milioni per la protesica. Tra gli aggiornamenti più rilevanti, vi sono anche le modifiche alle tariffe per procedure legate alla cataratta e altre prestazioni oculistiche, l’inclusione di screening neonatali per alcune patologie, nonché la diagnosi e il monitoraggio della celiachia.
Soddisfatta Cittadinanzattiva, attraverso il Coordinamento delle associazioni dei malati cronici e rari: “Il traguardo del 30 dicembre è importantissimo. Si sbloccano così - afferma Anna Lisa Mandorino, segretaria di Cittadinanzattiva - una serie di diritti rimasti finora sospesi per i cittadini di tutto il Paese. Restano però fuori altre prestazioni, anche importanti, come quelle per l’endometriosi, la fibromialgia, e molte prestazioni dietistiche ambulatoriali fondamentali per la gestione di patologie croniche come il diabete”.
Mandorino sottolinea la necessità di una revisione costante dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e di un aggiornamento biennale del Decreto Tariffe. “È fondamentale - aggiunge - rafforzare il monitoraggio dei Lea, per migliorare la capacità del Servizio Sanitario Nazionale di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.
Il nuovo nomenclatore tariffario amplia e aggiorna l’elenco delle protesi per arti superiori e inferiori, inclusi ausili per la mobilità e calzature ortopediche, fornendo una copertura completa per numerosi dispositivi prima non inclusi o solo parzialmente finanziati. Tra le novità, viene introdotta anche la copertura per le videocapsule monouso, utilizzate per la diagnosi di patologie intestinali. Per quanto riguarda la Pma, sono state adottate le tariffe applicate dalla Regione Emilia-Romagna, che includono la remunerazione di tutti i cicli del percorso delle coppie assistite, comprese le procedure di reperimento dei gameti e il relativo monitoraggio.
(Nella foto il ministro della Sanità, Orazio Schillaci)