Anoressia, Motricità e Postura: una visione integrata
- di: Massimiliano Platia

L’anoressia è uno dei più comuni disturbi del comportamento alimentare, che colpisce prevalentemente le donne, in particolare durante l’adolescenza. È caratterizzata da un peso corporeo significativamente inferiore rispetto alla norma, mantenuto attraverso un rifiuto del cibo e una paura intensa di ingrassare.
Anoressia, Motricità e Postura: una visione integrata
Questa condizione non si limita alla perdita dell’appetito, come suggerisce il significato etimologico del termine, ma coinvolge una distorsione dell’immagine corporea e una forte componente psicologica, che rende il disturbo estremamente complesso da affrontare.
L’anoressia presenta un quadro sintomatologico ampio, che include denutrizione, stitichezza, dolori addominali, secchezza cutanea con possibile colorazione giallognola, peluria fine sul corpo (lanugo), ipotermia, ipotensione, bradicardia e amenorrea. Si aggiungono sintomi psicologici come percezione distorta del corpo, isolamento sociale, iperfocalizzazione sulle prestazioni scolastiche e restrizioni alimentari.
Un aspetto rilevante del disturbo è l’utilizzo dell’attività fisica in modo eccessivo e compulsivo. Per i soggetti anoressici, l’esercizio fisico diventa un obbligo che prevale su altre attività quotidiane, fino a provocare gravi danni fisici e psicologici. L’eccesso di attività fisica aumenta il rischio di lesioni muscoloscheletriche, indebolisce il sistema immunitario e contribuisce a un senso di colpa quando non viene praticata.
Le alterazioni posturali nei soggetti anoressici sono comuni e riflettono sia i danni fisici che le componenti psicologiche del disturbo. Tra i principali segnali osservabili si riscontrano rigidità muscolare, movimenti poco fluidi, scarsa flessibilità del busto, postura inclinata o curva, respirazione superficiale con riduzione del flusso di esperienze sensoriali ed emotive, debolezza muscolare e perdita ossea.
Questi fattori influiscono negativamente sulla postura, che si manifesta spesso con spalle curve, mento sporgente e movimenti disconnessi tra la parte superiore e inferiore del corpo. Intervenire sulla postura e sulla motricità può contribuire al miglioramento della qualità di vita dei soggetti anoressici.
Programmi di riabilitazione come il Rebalancing System hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento delle alterazioni posturali. Tra le tecniche utilizzate si segnalano mobilizzazione della catena muscolare posteriore per ridurre la rigidità e migliorare la fluidità dei movimenti, esercizi propriocettivi per aumentare la consapevolezza corporea, interventi miofasciali e rafforzamento dei muscoli deficitari.
Tali approcci, integrati con una corretta gestione psicologica, hanno portato a miglioramenti significativi, sia in termini di benessere percepito dai pazienti sia nei test posturali come il test di Romberg o il FABER test, dimostrando la validità dell’intervento scientifico. Un approccio multidisciplinare si rivela quindi fondamentale per affrontare l’anoressia in tutte le sue dimensioni, migliorando la qualità di vita e favorendo un recupero completo e consapevole.