Il design italiano celebrato al Cairo: eleganza, innovazione e futuro
- di: Marta Giannoni

Il design italiano continua a rappresentare un connubio perfetto tra tradizione, innovazione e visione, attraversando confini geografici e culturali. La sua ultima celebrazione si è svolta al Cairo, dove lo scorso 12 dicembre, in un magazzino riadattato nel cuore della capitale egiziana, ha preso vita l’“Italian Design Day”, un evento voluto e organizzato dall’Agenzia ICE per promuovere e internazionalizzare il genio creativo delle imprese italiane.
Il design italiano celebrato al Cairo: eleganza, innovazione e futuro
L’iniziativa è stata inaugurata dall’Ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni (in foto), che ha ribadito l’importanza strategica del design come elemento di punta dell’identità italiana: “Il design rappresenta una delle più nitide espressioni della nostra storia e della nostra cultura, dove la fiorente tradizione artigianale si interseca alla forte propensione all'innovazione. Promuovere questa eccellenza in Egitto, Paese che da sempre guarda con interesse e apprezzamento alla nostra arte e al nostro stile, è un’opportunità non solo culturale, ma anche economica e commerciale”.
Vincenzo Calì, direttore dell’ICE al Cairo, ha enfatizzato come il design italiano sia un ponte che unisce tradizione e futuro, capace di creare valore nei rapporti bilaterali tra Italia ed Egitto: “Il design italiano è un catalizzatore di collaborazione, un’opportunità di scambio di idee e di rafforzamento delle partnership, capace di incrementare le opportunità commerciali e imprenditoriali tra i nostri due Paesi.”
Il programma della serata ha saputo fondere passato e presente, con la proiezione di documentari come quello dedicato al “Gruppo 9999”, il collettivo radicale italiano che negli anni Sessanta e Settanta ha reinterpretato in chiave visionaria l’architettura e il design. La celebrazione si è poi spinta verso il futuro con i seminari che hanno esplorato temi cruciali come l’intelligenza artificiale e i materiali sostenibili.
La professoressa Maria Luce Lupetti del Politecnico di Torino, keynote speaker dell’evento, ha delineato un quadro chiaro e coraggioso: “Viviamo in un’epoca di cambiamenti radicali, non dissimili da quelli di cinquant’anni fa. Il design, anche oggi, può rafforzare o sfidare le visioni normative dell’innovazione tecnologica, ponendo domande radicali sull’intelligenza artificiale e la sua applicazione nel mondo di domani.”
L’intervento della designer Daniela Amandolese, docente alla German University del Cairo, ha poi offerto uno sguardo sulla frontiera della sostenibilità. Parlando di materiali bio-based e di progetti come “Growing Futures” realizzato con il Basque Biodesign Center, Amandolese ha mostrato come il futuro del design non possa prescindere dall’attenzione per l’ambiente: “La capacità di innovare, oggi, passa dalla natura stessa dei materiali. Possiamo disegnare un futuro vivente e sostenibile, capace di rigenerarsi.”
L’Italian Design Day al Cairo non è stato solo una celebrazione estetica, ma un laboratorio di idee: una visione dell’Italia come “paese dinamico, creativo e innovativo”, come ha sottolineato l’Ambasciatore Quaroni, che coniuga eleganza senza tempo e sperimentazione coraggiosa. Ed è proprio in questa alchimia che il design italiano conferma la sua capacità di essere non solo uno stile, ma un messaggio universale: un equilibrio tra bellezza, funzionalità e responsabilità.
In un mondo che guarda al futuro con incertezza, il design può – e deve – essere un linguaggio di dialogo, creatività e progresso. Al Cairo, il genio italiano ha ricordato che innovare significa immaginare il domani senza tradire l’eredità del passato.