Ogni anno, il 27 gennaio, celebriamo il Giorno della Memoria, e ogni anno ci troviamo di fronte a un’amara consapevolezza: le voci di chi ha vissuto l’orrore della Shoah si affievoliscono, si diradano, si spengono. Restano le storie, certo, restano i libri, i documentari, i discorsi ufficiali. Ma il volto umano della tragedia, quello che ha scavato nella carne, che ha visto l’orrore senza filtri, quello piano piano se ne va.
“Siamo rimasti in pochi”, dice spesso Liliana Segre, con la pacata fermezza di chi ha attraversato l’inferno ed è tornata per raccontarlo. Pochi, eppure così preziosi, ultimi testimoni di una tragedia che il tempo rischia di trasformare in una storia lontana, quasi irreale. Ma non è solo una questione di ricordo: è un dovere morale, un’eredità che non possiamo permetterci di dissipare.
Giorno della Memoria 2025: il tempo passa, la memoria resta
La data non è stata scelta a caso. Il 27 gennaio 1945, i soldati dell’Armata Rossa aprirono i cancelli di Auschwitz-Birkenau, il più grande campo di sterminio nazista. Cosa trovarono? Corpi scheletrici, occhi vuoti, mucchi di oggetti personali accatastati come fossero cose e non vite. Quella liberazione fu la prima luce dopo anni di tenebra, ma fu anche l’inizio della consapevolezza di quanto in basso l’uomo potesse spingersi.
In Italia, con la legge 211 del 2000, il Parlamento ha voluto istituire questa giornata per non dimenticare, per fermarsi e riflettere sulle conseguenze di razzismo, odio e indifferenza. Non è solo un giorno di commemorazione, ma un monito per il presente e il futuro. Perché ciò che è accaduto una volta, può accadere ancora.
Da Milano a Roma, da Torino a Firenze, le città italiane celebrano la Memoria con eventi, incontri e spettacoli. Eppure, non basta. Non bastano le celebrazioni ufficiali, le targhe, i discorsi istituzionali. La memoria deve essere viva, deve entrare nelle scuole, nelle case, nei gesti quotidiani. È un impegno che riguarda tutti, nessuno escluso.
Ecco alcune delle principali iniziative previste per il Giorno della Memoria 2025:
Milano: la giornata inizia con la deposizione di corone in memoria delle vittime presso l'ex Albergo Regina, luogo simbolo della persecuzione nazifascista.Palazzo Marino ospita un incontro tra studenti e associazioni della memoria.Il Conservatorio "Giuseppe Verdi" propone un concerto commemorativo con brani dedicati alla Shoah.Proiezione del documentario Liliana nelle scuole e nelle sale cinematografiche.
Roma: una programmazione intensa, con oltre 40 eventi tra spettacoli teatrali, incontri con testimoni e proiezioni di film e documentari.Alla Biblioteca Flaiano si svolgeranno incontri con gli studenti per ricordare Anna Frank e la persecuzione degli ebrei romani.La Casa della Memoria e della Storia ospita la presentazione di libri e testimonianze dirette.
Torino: il Museo della Resistenza organizza una mostra fotografica sui deportati piemontesi nei campi di sterminio.Proiezione del film-documentario Liliana con la partecipazione di storici e rappresentanti delle comunità ebraiche.
Sanremo: al Teatro Ariston andrà in scena una doppia proiezione: il documentario Liliana e il film La zona d’interesse, premiato a Cannes.
“Liliana”: il film che racconta una vita spezzata e ricostruita
In questi giorni, in molte città italiane, verrà proiettato il documentario "Liliana", diretto da Ruggero Gabbai, che racconta la vita di Liliana Segre, da bambina felice a deportata nel campo di sterminio di Auschwitz, fino alla sua nuova vita da testimone della memoria.
Il documentario, arricchito da materiali d’archivio inediti e testimonianze di personaggi come Ferruccio De Bortoli, Fabio Fazio, Mario Monti ed Enrico Mentana, ci porta dentro una storia che non è solo personale, ma collettiva. Liliana racconta con lucidità, con quel tono pacato che non lascia spazio all’odio, ma solo alla necessità di non dimenticare, di non rimanere indifferenti.
Le proiezioni si terranno in tutta Italia nei giorni 20, 21, 22 e 27 gennaio, con incontri e dibattiti in molte città, tra cui Milano, Roma e Torino.
Memoria e futuro: un impegno che riguarda tutti
Liliana Segre lo ha ripetuto spesso: “L’odio è una catena che si spezza solo con la conoscenza”. E oggi, in un mondo dove i social network diffondono con velocità inquietante discorsi d’odio, negazionismo e revisionismo, quella conoscenza deve essere alimentata ogni giorno.
Il rischio più grande non è solo dimenticare, ma normalizzare, girarsi dall’altra parte, accettare senza reagire. Lo si vede nei discorsi di chi minimizza, di chi dice che "ormai è passato", di chi crede che la Shoah sia solo un argomento scolastico, non un insegnamento per la vita.
Ma la Memoria non è solo una questione di passato. È una scelta quotidiana: scegliere di non essere indifferenti, scegliere di educare le nuove generazioni, scegliere di ricordare perché ciò che è stato non accada mai più.
Liliana Segre e gli altri testimoni della Shoah hanno fatto la loro parte. Ora tocca a noi.