Nucleare, Pichetto Fratin: “Provvedimento in CdM entro pochi giorni”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Il provvedimento sul nucleare è stato ufficialmente trasmesso a Palazzo Chigi e potrebbe approdare in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. A confermarlo è stato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’evento “Un piano industriale per l’Italia e per l’Europa”, organizzato da Forza Italia a Milano.

Nucleare, Pichetto Fratin: “Provvedimento in CdM entro pochi giorni”

L’iter del provvedimento segue ora il consueto percorso formale, con la valutazione da parte del Dipartimento per gli Affari Giuridici della Presidenza del Consiglio, incaricato di apportare eventuali correzioni di natura tecnico-logistica. “Credo che nel giro di pochi giorni possa arrivare alla valutazione del Consiglio dei ministri” – ha dichiarato Pichetto Fratin – evidenziando come si stia procedendo secondo una roadmap ben definita.

I tempi della legge delega e il ruolo del Parlamento

Il ministro ha chiarito che il provvedimento in questione rientra nell’ambito di una legge delega, il che implica un passaggio parlamentare che potrebbe richiedere diversi mesi. “Se si vogliono fare le cose seriamente, bisogna procedere con serietà”, ha sottolineato Pichetto Fratin, ribadendo l’importanza di rispettare le tempistiche e le prerogative delle Camere.

Secondo le previsioni del governo, l’attuazione completa della normativa potrebbe richiedere circa due anni, con una scadenza fissata indicativamente per la metà del 2027. Tuttavia, ha precisato il ministro, molto dipenderà dai tempi di discussione e approvazione parlamentare. “Il tema è oggetto di un dibattito rilevante e il percorso legislativo dovrà tenere conto di tutte le sensibilità in campo” – ha aggiunto.

Dal referendum al nuovo piano nucleare: le differenze con il passato

Un aspetto su cui il ministro ha insistito è la necessità di fornire una corretta informazione alla popolazione. Pichetto Fratin ha affrontato il tema del referendum abrogativo del 2011, che segnò una battuta d’arresto per il nucleare in Italia, ribadendo che il contesto attuale è profondamente mutato rispetto al passato. “Il referendum riguardava una Topolino, oggi parliamo di una Ferrari” – ha affermato con una metafora che richiama il salto tecnologico e di sicurezza compiuto nel settore.

L’intento del governo, dunque, è quello di avviare una campagna di sensibilizzazione per creare una base di conoscenza solida e trasparente a livello nazionale. “Serve una giusta informazione – ha ribadito Pichetto Fratin – che consenta ai cittadini di comprendere le opportunità e i benefici delle nuove tecnologie nucleari.”

Le prospettive del piano nucleare: sicurezza ed efficienza al centro

Il piano proposto dal governo prevede un nuovo approccio alla produzione di energia nucleare, focalizzato su reattori di quarta generazione e tecnologie innovative che garantiscono elevati standard di sicurezza e ridotte emissioni di scorie radioattive. Il modello proposto è in linea con le direttive europee per la decarbonizzazione e mira a ridurre la dipendenza energetica dall’estero.

Secondo le prime anticipazioni, il piano dovrebbe articolarsi su diversi livelli, comprendendo: Individuazione di siti idonei: un’analisi dettagliata delle aree geografiche più adatte per ospitare i nuovi impianti; Partnership industriali: collaborazioni con aziende leader del settore per lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia; Incentivi per la ricerca e l’innovazione: investimenti mirati a sostenere l’evoluzione delle tecnologie nucleari; Misure di sicurezza avanzate: implementazione di protocolli rigorosi per garantire la protezione ambientale e della popolazione.

Le sfide politiche e sociali del ritorno al nucleare

Il ritorno al nucleare rappresenta una delle sfide più complesse e discusse per il sistema politico ed economico italiano. Sebbene la necessità di diversificare le fonti energetiche sia sempre più urgente – soprattutto alla luce delle tensioni geopolitiche internazionali e della volatilità dei prezzi delle materie prime – il nucleare continua a dividere l’opinione pubblica.

Da una parte, vi sono coloro che vedono nell’energia nucleare una risorsa indispensabile per garantire stabilità e sostenibilità energetica, dall’altra persistono preoccupazioni legate ai rischi ambientali e alla gestione delle scorie radioattive.

A tal proposito, il governo ha ribadito l’importanza del dialogo con le comunità locali e con gli stakeholder del settore, al fine di trovare un equilibrio tra esigenze industriali e tutela del territorio. Il provvedimento sul nucleare è dunque pronto a entrare nella fase decisionale del Consiglio dei ministri, segnando un primo passo verso un ritorno dell’Italia nell’arena dell’energia atomica. La sua attuazione dipenderà tuttavia dalla capacità del governo di gestire il dibattito parlamentare, garantendo trasparenza e partecipazione pubblica.

La sfida sarà quella di conciliare innovazione, sicurezza e consenso sociale, per dare forma a una strategia energetica che possa rispondere alle esigenze di lungo periodo del Paese.

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