Giornata della Memoria, l'impegno di Mattarella ad Auschwitz: "Mai dimenticare"

- di: Giulia Caiola
 

Nel Giorno della Memoria, l'Italia e il mondo commemorano le vittime della Shoah, in una giornata che assume un significato particolarmente rilevante nel contesto attuale, segnato da crescenti tensioni internazionali e preoccupazioni per un ritorno di sentimenti antisemiti. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia di commemorazione ad Auschwitz, ribadendo con fermezza il dovere della memoria e l'impegno delle istituzioni affinché simili tragedie non si ripetano. "La Shoah è stata un crimine che ha segnato in modo indelebile la coscienza dell'umanità. Il ricordo deve tradursi in azione quotidiana per la difesa della dignità umana," ha dichiarato il Capo dello Stato, sottolineando l'importanza dell'educazione e della vigilanza di fronte ai rigurgiti di odio.

Giornata della Memoria, l'impegno di Mattarella ad Auschwitz: "Mai dimenticare"

La premier Giorgia Meloni, in un messaggio diffuso in occasione della ricorrenza, ha sottolineato la centralità della lotta all'antisemitismo come priorità del governo. "La Shoah è stata una tragedia senza paragoni nella storia, compiuta dai nazisti con la complicità del regime fascista. Combattere ogni forma di antisemitismo è un dovere morale e politico," ha affermato Meloni, ricordando le misure adottate dall'esecutivo per contrastare il fenomeno, tra cui l'adozione della definizione operativa di antisemitismo dell'IHRA e il rafforzamento delle iniziative educative nelle scuole.

Tuttavia, la Giornata della Memoria non è stata priva di tensioni. La Comunità Ebraica ha criticato duramente l'uso del termine "genocidio" da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese in riferimento agli eventi in Medio Oriente, definendolo una banalizzazione della Shoah. L'ANP ha respinto le accuse, definendo le polemiche "senza senso" e ribadendo la necessità di un dibattito aperto sulle sofferenze dei popoli coinvolti nei conflitti attuali.

Sul fronte internazionale, il presidente russo Vladimir Putin ha rivendicato il ruolo dell'Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo, dichiarando che "fu l'URSS a schiacciare il male nazista e a liberare i campi di concentramento." Una dichiarazione che rievoca la narrazione storica sovietica, ma che non manca di suscitare reazioni, soprattutto alla luce della guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio alla nazione, ha affermato che "il male non deve più vincere," sottolineando il parallelismo tra l'oppressione nazista e l'aggressione russa al suo Paese.

Intanto, da Israele giunge un allarme preoccupante. Il Ministro per la Diaspora, Amichai Chikli, ha dichiarato che "Bruxelles è diventata un posto pericoloso per gli ebrei," facendo riferimento all'aumento di atti di antisemitismo in Europa e alla necessità di misure più incisive per garantire la sicurezza delle comunità ebraiche.

A Roma, la giornata è stata segnata da episodi inquietanti: scritte antisemite contro le ONG sono state proiettate su alcuni edifici del centro della capitale, suscitando la condanna unanime della politica e della società civile. Le autorità stanno indagando sull'origine del gesto, che si inserisce in un clima di crescente intolleranza.

Anche Papa Francesco ha voluto ricordare l'orrore della Shoah, ammonendo sul rischio del negazionismo e della minimizzazione storica. "Mai negare l'orrore della Shoah, mai dimenticare il dolore di milioni di innocenti," ha detto il Pontefice, ribadendo la necessità di costruire ponti di dialogo tra le comunità.

La senatrice a vita Liliana Segre, simbolo vivente della memoria della Shoah, ha espresso un sentimento di amarezza. "Sono pessimista, temo che tutto questo resterà solo una riga sui libri di storia," ha dichiarato, esortando le nuove generazioni a non abbassare la guardia di fronte all'indifferenza e al revisionismo.

Nel frattempo, in tutta Italia si susseguono cerimonie, eventi e incontri nelle scuole per mantenere viva la memoria della Shoah e sensibilizzare le nuove generazioni su quanto accaduto. Le istituzioni e le associazioni ribadiscono l'importanza di una memoria attiva e condivisa, in grado di contrastare le nuove forme di odio e discriminazione.

L'impegno per la memoria si conferma così una sfida sempre più attuale, in un mondo dove le minacce all'inclusione e alla pace restano drammaticamente presenti.

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