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Acf, nella Relazione annuale allarme truffe online per i risparmiatori

- di: Redazione
 
Acf, nella Relazione annuale allarme truffe online per i risparmiatori

È un quadro fatto di luci e ombre quello che emerge dalla Relazione annuale dell’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), presentata dal presidente Gianpaolo Barbuzzi (nella foto). Se da un lato si registra una stabilizzazione del contenzioso tra risparmiatori e intermediari, dall’altro viene lanciato un forte allarme sul rischio crescente di truffe finanziarie online, in particolare legate alle offerte di investimento abusive che circolano sul web.

Acf, nella Relazione annuale allarme truffe online per i risparmiatori

L’intervento di Barbuzzi ha aperto la presentazione dei dati sull’attività svolta nel 2024, sottolineando come le dinamiche del mercato e la digitalizzazione abbiano ampliato le insidie per i piccoli investitori. "Il rischio per i risparmiatori di cadere in trappola di offerte abusive sul web è elevatissimo", ha avvertito il presidente, mettendo in guardia contro le promesse di guadagni facili diffuse tramite canali digitali non vigilati.

Il pericolo delle piattaforme abusive e i limiti dell’Acf

Al centro dell’allarme lanciato da Barbuzzi vi è la crescita incontrollata di piattaforme di investimento non autorizzate, spesso con sede all’estero, che operano al di fuori di qualsiasi controllo da parte della Consob e degli organi di vigilanza italiani. "Esulano dalla competenza dell’Arbitro le controversie relative a servizi offerti da soggetti non autorizzati – ha precisato Barbuzzi – e, purtroppo, abbiamo dovuto comunicarlo a piccoli investitori coinvolti in operazioni su piattaforme abusive, in particolare nel settore dei cripto-asset".

Un tema, quello dell’abusivismo finanziario, che rappresenta oggi uno dei principali rischi per i risparmiatori retail, soprattutto per coloro che si lasciano attrarre da annunci aggressivi diffusi sui social e su siti che promettono rendimenti irrealistici. Da qui l’invito ribadito con forza dal presidente dell’Acf: "Diffidare e, anzi, astenersi dall’operare attraverso canali privi di presidi di vigilanza e tutela, senza farsi ingolosire dalla prospettiva di facili guadagni".

Conflittualità in calo, ma cresce la complessità dei casi

Accanto all’allarme truffe, la Relazione annuale restituisce un quadro di relativa stabilità sul fronte dei ricorsi gestiti dall’Arbitro. Nel 2024 sono stati presentati 961 ricorsi, in linea con i 963 dell’anno precedente. Un dato che conferma la fine della stagione di contenziosi seriali legati alle crisi bancarie degli anni passati, sostituiti ora da controversie più eterogenee e articolate.

"La conflittualità si sta stabilizzando a livelli contenuti – ha evidenziato Barbuzzi – e la stagione del “risparmio tradito” può dirsi definitivamente alle spalle". Tuttavia, a cambiare è la natura stessa dei contenziosi, caratterizzati oggi da maggiore complessità e da un più ampio ventaglio di problematiche.

Per la prima volta dal 2017, la percentuale di accoglimento dei ricorsi è scesa sotto il 50%, attestandosi al 49,7%. "Non si tratta di un irrigidimento nella valutazione dei casi – ha precisato il presidente – ma della naturale evoluzione delle controversie, che oggi presentano fisiologiche complessità che non erano emerse nei primi anni di attività, quando il contenzioso era fortemente condizionato dalle crisi del settore bancario".

Risarcimenti in calo e contenzioso più “selettivo”

La minore percentuale di ricorsi accolti ha avuto come effetto diretto un calo degli importi liquidati a favore dei risparmiatori: 9,4 milioni di euro nel 2024, contro i 13 milioni dell’anno precedente. Dall’avvio dell’attività dell’Acf nel 2017, i ricorsi presentati si avvicinano alla soglia dei 12mila, con una progressiva riduzione dei casi più semplici e la crescita di questioni più sofisticate.

A livello territoriale, la distribuzione dei ricorsi conferma la prevalenza dei residenti nel Nord Italia (circa il 44%), seguiti dal Sud e dalle Isole (30%) e dal Centro (24,6%), mentre resta residuale la componente di ricorrenti residenti all’estero.

Un elemento positivo segnalato nella Relazione è l’aumento dei casi di estinzione anticipata dei procedimenti, frutto di accordi raggiunti tra le parti prima della decisione dell’Acf: sono passati da 124 nel 2023 a 179 nel 2024, segno di una crescente maturità e capacità di dialogo tra investitori e intermediari.

Il nodo normativo: serve un allineamento tra Consob e Acf?

Nel corso del suo intervento, Barbuzzi ha sollevato anche un tema di carattere regolamentare, aprendo a una possibile riflessione sull’allineamento tra il perimetro di vigilanza della Consob e quello operativo dell’Acf. Una convergenza che, nelle intenzioni, potrebbe rafforzare gli strumenti di tutela a disposizione dei risparmiatori, ma che presenta non poche difficoltà.

"È un’ipotesi che può meritare qualche riflessione
– ha detto Barbuzzi – ma non nascondiamo la complessità di garantire l’effettività della tutela nei casi di servizi resi da soggetti non autorizzati". Il problema di fondo resta quello della mancanza di giurisdizione sugli operatori abusivi, spesso localizzati in paesi terzi, difficili da raggiungere e sanzionare.

Mercati in difficoltà e un listino sempre più scarno

Nel contesto della presentazione della Relazione Acf, non sono mancati riferimenti alla situazione generale del mercato finanziario italiano. Piazza Affari ha aperto la seduta in calo, con l’indice Ftse Mib in flessione dell’1,05% e lo spread Btp/Bund in risalita. Un segnale ulteriore del clima di incertezza che aleggia sui mercati, alimentato da fattori macroeconomici e da una crescente avversione al rischio da parte degli investitori.

A preoccupare è anche la tendenza ormai consolidata alla riduzione del numero di società quotate sul listino principale. Nel 2024 si registrano 23 nuove quotazioni, a fronte però di 29 delisting. "La cura dimagrante del listino prosegue senza sosta – ha sottolineato Barbuzzi – e non si intravedono, allo stato, le condizioni per un’inversione di tendenza, in assenza di interventi strutturali e di un nuovo corso della nostra economia".

L’appello ai risparmiatori: prudenza e consapevolezza

La fotografia scattata dalla Relazione annuale dell’Arbitro per le controversie finanziarie restituisce dunque un quadro in chiaroscuro: la conflittualità si è ridimensionata, ma il contesto resta fragile, segnato da insidie sempre più sofisticate e da una crescente esposizione dei risparmiatori ai rischi digitali.

In questo scenario, Barbuzzi ha ribadito un messaggio che resta centrale: "Mai come oggi è fondamentale che gli investitori si muovano con cautela, senza cedere alla tentazione di facili guadagni, e affidandosi esclusivamente a intermediari autorizzati e vigilati. L’informazione e la consapevolezza restano le armi più efficaci per difendere il proprio risparmio".

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