• Intesa Nov 24 8501

Torna l’incubo dazi, le Borse cinesi prima giù e poi recuperano. Paga solo Tokyo (-3%). Male l'apertura delle europee: Milano -2,5%

- di: Matteo Borrelli
 
Torna l’incubo dazi, le Borse cinesi prima giù e poi recuperano. Paga solo Tokyo (-3%). Male l'apertura delle europee: Milano -2,5%

La nuova stretta protezionista americana scatena tensioni: yen in volo, oro in rialzo, petrolio giù.

Seduta ad alta tensione sui mercati asiatici, spiazzati dall’annuncio di nuovi dazi statunitensi sulle importazioni cinesi e dai timori di una recessione negli Stati Uniti. Mentre la Cina non ha ancora reagito formalmente alla decisione americana di imporre tariffe fino al 104% su alcuni prodotti strategici, gli investitori hanno cominciato a prezzare lo scenario peggiore: una nuova guerra commerciale globale. Tuttavia, le Borse cinesi dopo essere partiti in forte calo hanno recuperati e hanno chiuso senza danni, mentre a pagare è stata Tokyo.

Tokyo affonda, in volo lo yen
Il ribasso più marcato si è registrato sulla piazza di Tokyo, dove il Nikkei ha lasciato sul terreno un pesante -3%. A pesare in particolare è stata la prospettiva di una frenata dell’export giapponese verso gli Stati Uniti, aggravata dall’apprezzamento dello yen, tradizionale valuta rifugio nei momenti di crisi. La valuta nipponica ha guadagnato terreno contro tutte le principali divise internazionali.
Il nervosismo è stato alimentato anche dal balzo del rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 40 anni, che ha raggiunto un nuovo massimo storico da quando sono stati introdotti nel 2007. La Bank of Japan ha convocato una riunione d’urgenza in giornata per valutare le tensioni sul mercato obbligazionario.

Listini cinesi in lieve recupero
In Cina i listini si sono mossi in controtendenza, nel tentativo di arginare l’ondata di vendite che aveva travolto i mercati nelle sedute precedenti. Shanghai ha chiuso con un progresso dell’1%, mentre Shenzhen ha fatto meglio con un +2%. La Borsa di Hong Kong, dopo una giornata oscillante, si è attestata quasi sulla parità con un marginale -0,04%.
Il parziale recupero dei mercati cinesi è interpretato dagli analisti come un tentativo di Pechino di trasmettere fiducia ai mercati, mantenendo la calma in attesa di una risposta formale alla nuova offensiva tariffaria americana.

Wall Street e futures europei in calo
I futures europei anticipano un avvio pesante per i listini del Vecchio Continente, con cali stimati intorno al -3%, (Milano è partita con -3%, per poi migliorare a -2,5%) mentre i futures su Wall Street, dopo i ribassi della vigilia, hanno dimezzato le perdite e scambiano con un calo più contenuto, poco sopra l’1%.

Oro ai massimi, petrolio sotto pressione
Nel mercato delle materie prime, l’oro ha registrato un nuovo scatto in avanti, spinto dalla ricerca di beni rifugio da parte degli investitori internazionali. Il metallo prezioso si rafforza costantemente da inizio anno, alimentato dalle incertezze geopolitiche e finanziarie.
In netto contrasto, il petrolio continua a perdere terreno, penalizzato dalla prospettiva di una contrazione della domanda globale in caso di rallentamento economico. Gli operatori temono che l’inflazione possa rientrare in secondo piano rispetto alla priorità di sostenere la crescita, frenando le quotazioni del greggio.

In attesa della Cina
La situazione resta fluida e tutti gli occhi sono ora puntati su Pechino. Nessuna dichiarazione ufficiale è ancora arrivata dal governo cinese in merito ai nuovi dazi, ma l’attesa di una risposta formale è destinata a condizionare l’andamento dei mercati nelle prossime ore. La sensazione è che la calma di oggi sulle Borse cinesi sia solo apparente.

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