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Ue, accordo sulla semplificazione della Pac: risparmi fino a 1,8 miliardi l’anno

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Ue, accordo sulla semplificazione della Pac: risparmi fino a 1,8 miliardi l’anno

La presidenza del Consiglio dell’Unione europea e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla semplificazione della Politica agricola comune (Pac), con l’obiettivo di rendere più competitivo e sostenibile il settore agricolo europeo, riducendo al tempo stesso i costi e la burocrazia. Si tratta di una riforma attesa da tempo, che punta a fornire respiro amministrativo e finanziario agli agricoltori, in un momento di forte pressione sui costi di produzione e di transizione verso modelli più sostenibili.

Ue, accordo sulla semplificazione della Pac: risparmi fino a 1,8 miliardi l’anno

Come spiegato in una nota ufficiale del Consiglio, l’accordo si propone di rafforzare la competitività dell’agricoltura europea attraverso la riduzione degli oneri amministrativi e la semplificazione delle procedure legate ai finanziamenti comunitari. L’obiettivo è duplice: sostenere gli agricoltori, in particolare le piccole aziende e le start-up, e favorire l’innovazione e l’aumento della produttività.

Secondo la valutazione iniziale della Commissione europea, le nuove misure di semplificazione potrebbero comportare risparmi fino a 1,6 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori e oltre 200 milioni di euro per le amministrazioni nazionali, portando il totale dei benefici economici a 1,8 miliardi di euro su base annua. Un sollievo economico non marginale per un settore che continua a fare i conti con margini sempre più ridotti, inflazione dei fattori produttivi e costi legati alla sostenibilità ambientale.

Il pacchetto “Omnibus III”
Le nuove regole rientrano nel pacchetto legislativo denominato “Omnibus III”, proposto dalla Commissione europea nel maggio 2025. Il pacchetto prevede modifiche mirate a due regolamenti chiave: quello sui piani strategici nazionali della Pac (Spr) e quello “orizzontale” relativo alla governance della politica agricola comune.

L’accordo provvisorio mantiene l’impostazione generale della proposta della Commissione, che punta a semplificare gli adempimenti, alleggerire i controlli e rendere più flessibile l’applicazione delle regole ambientali. In particolare, le novità prevedono l’aumento dei pagamenti ai piccoli agricoltori, la semplificazione delle norme di condizionalità per le aziende agricole biologiche e la riduzione dei controlli in loco, spesso considerati troppo gravosi.

Un’altra misura importante riguarda l’eliminazione della verifica annuale delle prestazioni, che finora obbligava gli Stati membri a procedure di rendicontazione complesse e costose.

Pagamenti di crisi e maggiore flessibilità ambientale
L’accordo conferma inoltre la possibilità per i governi nazionali di erogare pagamenti di crisi agli agricoltori attivi colpiti da calamità naturali, eventi climatici estremi o disastri eccezionali, consentendo di garantire la continuità delle attività agricole anche in situazioni di emergenza.

Il testo introduce maggior flessibilità per gli Stati membri nel decidere in che misura le aziende agricole parzialmente biologiche possano essere considerate conformi a determinati standard ambientali, noti come Gaec (Buone Condizioni Agricole e Ambientali). Questa modifica è ritenuta cruciale da molti governi, poiché consente di ridurre l’impatto burocratico sulle aziende agricole di piccole dimensioni e di valorizzare i percorsi graduali di transizione ecologica.

Altri elementi rafforzano gli strumenti di gestione del rischio, come i fondi mutualistici e le assicurazioni agricole, che potranno beneficiare di procedure più snelle. Previsto anche l’aumento della percentuale dei pagamenti diretti anticipati, per offrire agli agricoltori maggiore liquidità nei momenti di maggiore bisogno, in particolare durante le fasi di raccolta o in presenza di eventi climatici avversi.

Un accordo in linea con le richieste del settore
L’intesa raggiunta tra Consiglio e Parlamento europeo accoglie molte delle richieste espresse dalle organizzazioni agricole, che da tempo chiedevano una semplificazione sostanziale della Pac. La complessità normativa e i ritardi nei pagamenti comunitari, spesso segnalati dagli operatori, avevano rappresentato negli ultimi anni un freno alla competitività.

Con questo accordo, Bruxelles mira a rendere la Pac più efficiente e più vicina alle esigenze reali del mondo agricolo, bilanciando la spinta alla sostenibilità con la necessità di preservare la redditività delle imprese rurali.

Le nuove disposizioni si inseriscono in un contesto più ampio di revisione delle politiche europee in materia di transizione verde e resilienza alimentare, e si prevede che vengano approvate formalmente entro l’inizio del 2026, dopo la validazione tecnica e giuridica dei testi da parte delle istituzioni Ue.

Un passo verso una Pac più moderna e sostenibile
L’accordo sulla semplificazione della Pac segna dunque un punto di svolta per l’agricoltura europea, con una riduzione stimata dei costi amministrativi pari a 1,8 miliardi di euro l’anno, nuove opportunità per i piccoli produttori e una maggiore resilienza del sistema agricolo.

Pur mantenendo gli obiettivi ambientali e di sostenibilità, la riforma intende riportare al centro la dimensione economica del lavoro agricolo, restituendo fiducia e competitività a un settore chiave per la sicurezza alimentare dell’Unione.

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