Una piccola rivoluzione nel settore assicurativo arriva con la nuova disciplina sulle polizze catastrofali. A partire da quest'anno, in caso di eventi calamitosi come terremoti, alluvioni o frane, le compagnie saranno obbligate a liquidare immediatamente il 30% del danno stimato, senza attendere la definizione completa della perizia. È un segnale forte di semplificazione e tempestività, pensato per offrire ai cittadini colpiti una prima forma di ristoro nel momento più difficile.
Polizze catastrofali, cambia tutto: il 30% del danno sarà liquidato subito
L’obbligo si applica alle polizze catastrofali stipulate in base alle disposizioni introdotte con la Legge di Bilancio 2024, che ha reso obbligatoria la copertura assicurativa per le imprese, ma ha anche spinto il mercato verso una maggiore tutela per le abitazioni civili. La misura del 30% non è una cifra casuale, ma un compromesso tra la necessità di garantire risorse immediate e quella di evitare frodi o sovrastime.
L’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ha chiarito che il meccanismo di anticipazione scatta automaticamente nel momento in cui viene avviata la pratica di indennizzo. Sarà poi compito delle compagnie effettuare controlli e verifiche più approfondite nella seconda fase del procedimento, ma intanto le famiglie e le aziende colpite potranno contare su una somma utile per affrontare le prime spese.
L’iniziativa nasce anche dalla constatazione che, troppo spesso, dopo un disastro naturale, il tempo gioca contro i cittadini. I ritardi nei risarcimenti, in passato, hanno creato situazioni paradossali in cui la ricostruzione non poteva partire perché mancavano i fondi necessari. Con questa nuova regola, invece, lo Stato e il mercato assicurativo cercano di dare una risposta rapida e concreta, avvicinandosi al modello francese, dove un sistema analogo è già attivo da anni.
Le compagnie di assicurazione, da parte loro, si stanno attrezzando con nuove procedure e piattaforme digitali per accelerare i tempi di valutazione. Molte di loro hanno già predisposto squadre specializzate pronte a intervenire nelle zone colpite da eventi estremi, per raccogliere la documentazione necessaria in tempo reale. Ma c'è anche chi teme che questa accelerazione possa portare a un aumento del contenzioso, specie nei casi in cui la stima iniziale venga successivamente ridimensionata.
L’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici (ANIA) ha espresso un cauto ottimismo: si tratta di una sfida importante per il settore, che richiederà uno sforzo organizzativo ma potrà contribuire a rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti delle assicurazioni. D’altro canto, anche le imprese chiedono chiarezza: vogliono sapere come saranno trattati i casi in cui l’evento calamitoso sia stato aggravato da incuria, mancata manutenzione o costruzioni abusive.
La normativa prevede che la somma versata come anticipo venga poi conguagliata con l’importo finale dovuto, in base alle risultanze della perizia. Se il danno stimato inizialmente sarà superiore a quello effettivo, la compagnia potrà recuperare la differenza, ma solo in casi di evidente discrepanza. In generale, il principio guida è quello della tempestività unita alla correttezza.
Un altro elemento di rilievo riguarda l’obbligo per le imprese di stipulare polizze contro le calamità naturali, pena l’esclusione dai fondi pubblici in caso di danni. Questa norma, sebbene criticata da alcune piccole aziende, è vista da molti esperti come un passo avanti verso una cultura della prevenzione più solida e diffusa.
Il nuovo meccanismo è già stato testato in alcuni contesti sperimentali dopo le recenti alluvioni nel Nord Italia, e i primi risultati sembrano confermare l’utilità della misura: le famiglie che hanno ricevuto l’anticipo hanno potuto sistemare subito le abitazioni e rientrare prima del previsto. È anche grazie a queste esperienze che la normativa è stata strutturata in modo più rigido e vincolante.