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Umberto Croppi presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Umberto Croppi presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma

Umberto Croppi è stato nominato presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Il decreto, firmato dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, è stato reso noto oggi, martedì 9 aprile, e segna l’inizio di un mandato triennale alla guida di una delle istituzioni più prestigiose dell’alta formazione artistica italiana. La nomina si inserisce nel quadro dei provvedimenti volti a rinnovare le governance degli enti del sistema Afam – Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica – in una fase particolarmente significativa per il rilancio del settore.

Umberto Croppi presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma

La scelta di Umberto Croppi come presidente rispecchia la volontà di affidare la guida dell’Accademia a una figura di comprovata esperienza nel campo della cultura e delle politiche pubbliche. Storico dell’arte, Croppi è nato a Roma nel 1956 e ha attraversato, con ruoli di primo piano, numerosi ambiti legati alla produzione e alla promozione culturale. È stato assessore alla Cultura del Comune di Roma dal 2008 al 2011, distinguendosi per l’attenzione alle politiche culturali urbane e per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della Capitale. In seguito ha assunto la direzione di Federculture, l’associazione che rappresenta gli enti pubblici e privati impegnati nella gestione dei servizi culturali, e ha contribuito al dibattito nazionale su modelli di sostenibilità e innovazione per la cultura.

Il ruolo strategico della presidenza in una delle più antiche accademie italiane
Fondata nel 1754, l’Accademia di Belle Arti di Roma è tra le più antiche e prestigiose istituzioni italiane di formazione artistica, con una vocazione internazionale e una lunga tradizione di eccellenza nel campo delle arti visive, della scenografia, della decorazione, del design e dei nuovi linguaggi visivi. Il presidente dell’Accademia non ha un ruolo didattico diretto, ma svolge funzioni fondamentali di indirizzo, rappresentanza e supervisione, partecipando al processo decisionale strategico dell’ente in collaborazione con il direttore, il consiglio accademico e gli organi amministrativi.

Una sfida tra radici storiche e futuro digitale
Il mandato di Croppi si apre in un momento di trasformazione per il sistema Afam, con l’attenzione rivolta all’internazionalizzazione, all’adeguamento dei percorsi formativi alle esigenze del mondo del lavoro e alla digitalizzazione delle pratiche didattiche e amministrative. Il nuovo presidente sarà chiamato a consolidare l’identità dell’Accademia come luogo di elaborazione critica e creativa, capace di dialogare con la contemporaneità senza perdere di vista la propria eredità storica. La sua esperienza nella gestione di istituzioni culturali e nella costruzione di reti tra pubblico e privato rappresenta un punto di forza per affrontare queste sfide con visione e pragmatismo.

Un incarico che guarda alla promozione della cultura come bene comune
Nel corso degli anni, Croppi si è distinto anche per il suo impegno nel promuovere la cultura come leva di cittadinanza attiva e sviluppo territoriale. Tra le sue numerose attività, ha curato progetti editoriali, diretto festival culturali e partecipato a iniziative volte a rendere l’arte accessibile a un pubblico sempre più ampio. La sua nomina è stata accolta con interesse dal mondo accademico e artistico, che vede in lui un interlocutore capace di coniugare rigore scientifico, competenza gestionale e capacità di dialogo. Le sue prime dichiarazioni ufficiali sono attese nei prossimi giorni, ma già si moltiplicano le attestazioni di stima da parte di personalità del mondo della cultura e delle istituzioni.

Verso una nuova fase per l’Accademia di Belle Arti di Roma
La guida di Umberto Croppi potrebbe segnare l’avvio di una nuova stagione per l’Accademia, orientata a rafforzare la visibilità pubblica dell’istituzione e a creare sinergie con il tessuto culturale, sociale ed economico della città e del Paese. Il suo compito sarà anche quello di contribuire alla riforma del settore dell’alta formazione artistica, affinché le accademie italiane siano sempre più riconosciute come poli di innovazione e sperimentazione nel panorama internazionale. In attesa del suo insediamento, l’attenzione resta alta: il suo curriculum e la sua visione promettono un contributo significativo al futuro dell’Accademia e alla valorizzazione dell’arte come motore di crescita civile.

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