Pirateria online in Europa: 10 accessi illegali al mese per utente

- di: Barbara Leone
 
La pirateria digitale nell’Unione Europea continua a rappresentare una questione complessa, come evidenziato dall’ultimo rapporto dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), intitolato “Online Copyright Infringement in the European Union: Films, Music, Publications, Software e TV, 2017-2023”. Nonostante il fenomeno non abbia registrato un aumento complessivo nel 2023, rimane comunque diffuso, con una media di 10 accessi mensili a contenuti piratati per utente di internet.

Pirateria online in Europa: 10 accessi illegali al mese per utente

Questo valore rimane invariato rispetto all’anno precedente, ma i dettagli rivelano una notevole variabilità in base alla tipologia di contenuti e ai metodi di accesso. Secondo lo studio, la televisione è il settore più colpito, rappresentando il 50% di tutti gli accessi piratati, pari a una media di cinque accessi mensili per utente. I dati indicano una stabilizzazione della pirateria per la maggior parte delle categorie di contenuti, con un calo per le pubblicazioni, mentre la musica ha registrato un lieve aumento nei primi mesi del 2023. I livelli di pirateria variano anche tra i Paesi dell’UE. Austria (8,9 accessi mensili per utente), Spagna (8,5), Polonia (8,3), Romania (7,9), Germania (7,7) e Italia (7,3) registrano valori inferiori alla media europea.

João Negrão, direttore esecutivo dell’EUIPO, ha sottolineato l’importanza di affrontare le cause profonde di questo fenomeno: “Il panorama digitale è in continua evoluzione, e così anche gli schemi di violazione del diritto d’autore online. Il nostro studio più recente fa luce sulle complessità dell’utilizzo di contenuti digitali e sui fattori alla base della pirateria. È indispensabile affrontare le cause profonde di questo comportamento, che spesso risiedono in un accesso insufficiente a contenuti legali a prezzi abbordabili e nella necessità di una maggiore sensibilizzazione del pubblico sulle conseguenze della pirateria.”

Come detto, la televisione rimane la categoria più colpita dalla pirateria, rappresentando la metà degli accessi illegali. Per quanto riguarda il cinema, i dati evidenziano una media di 0,71 accessi mensili per utente, con lo streaming che costituisce il 74% dell’attività complessiva. Secondo lo studio, i Paesi con un PIL pro capite più elevato tendono a registrare tassi di pirateria cinematografica più bassi. Al contrario, una popolazione giovane e una disoccupazione giovanile elevata sono fattori che contribuiscono a un aumento di questo fenomeno. La pirateria musicale è aumentata leggermente nel 2023, con una media di 0,64 accessi per utente al mese. Il “ripping”, ovvero il download di contenuti da piattaforme di streaming, è il metodo principale utilizzato. La relazione segnala che la disuguaglianza economica, una popolazione giovane e atteggiamenti permissivi verso la pirateria sono fattori che contribuiscono alla diffusione di questo comportamento. Le pubblicazioni registrano una media stabile di 2,7 accessi mensili per utente.

In questo settore, il download rimane il metodo principale di accesso ai contenuti piratati. I manga si distinguono come la categoria più piratata, con una prevalenza di accessi da dispositivi mobili. La pirateria di software ha visto un incremento del 6% rispetto al 2022, raggiungendo una media di 0,88 accessi mensili per utente. Tra i contenuti più colpiti si trovano i giochi per dispositivi mobili, che costituiscono la categoria principale di software piratati. Particolarmente rilevante è il fenomeno della pirateria legata agli eventi sportivi in diretta. Nel periodo 2021-2023, gli accessi illegali a questo tipo di contenuti sono aumentati, raggiungendo una media di 0,56 accessi per utente alla fine del 2023. Lo studio evidenzia una relazione complessa tra la pirateria sportiva e il PIL pro capite, oltre a sottolineare l’impatto di fattori sociali ed economici come la disuguaglianza e gli atteggiamenti verso la pirateria. Lo streaming rimane il metodo più comune per accedere a contenuti piratati. Nel 2023 si è registrato un aumento del 10% delle visite ai siti web che offrono servizi IPTV illegali. Si stima che fino all’1% degli utenti dell’UE si sia abbonato a tali servizi tra il 2022 e il 2023. Per quanto riguarda i dispositivi utilizzati, gli utenti preferiscono i dispositivi mobili per accedere a musica e pubblicazioni piratate. Tuttavia, i computer fissi rimangono la scelta predominante per i contenuti televisivi.

Lo studio dell’EUIPO individua una serie di fattori che influenzano la pirateria. Disuguaglianza economica: un maggiore divario nei redditi è correlato a livelli più alti di pirateria. Demografia giovanile: una popolazione giovane, combinata con alti tassi di disoccupazione giovanile, è associata a un aumento del fenomeno. PIL pro capite: Paesi con un PIL pro capite più alto tendono a registrare tassi di pirateria più bassi. Conoscenza delle offerte legali: una maggiore consapevolezza delle alternative legali contribuisce a ridurre i comportamenti illeciti.

La lotta alla pirateria digitale nell’UE si basa su un mix di regolamenti, tecnologie e sensibilizzazione. La Commissione Europea ha adottato due raccomandazioni chiave. La prima sul fronte della pirateria degli eventi sportivi in diretta: questa iniziativa ha portato all’istituzione di una rete di autorità amministrative nazionali dedicate al blocco dei servizi illegali. L’altra sul fronte della contraffazione e sensibilizzazione: l’obiettivo è rafforzare l’applicazione delle norme e aumentare la consapevolezza del pubblico sull’importanza di accedere a contenuti legali. Un elemento fondamentale nella lotta alla pirateria è poi rappresentato dallo strumento Agorateka dell’EUIPO, una piattaforma che consente agli utenti di individuare offerte legali di contenuti digitali, inclusi eventi sportivi in diretta.

Il rapporto dell’EUIPO offre, dunque, una fotografia dettagliata di un fenomeno che, pur essendo rimasto stabile nel 2023, continua a presentare dinamiche complesse e sfide significative. Il futuro della lotta alla pirateria dipenderà non solo dall’efficacia delle misure adottate, ma anche dalla capacità di offrire soluzioni legali che soddisfino le esigenze di un pubblico sempre più esigente e tecnologicamente avanzato.

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