Export a doppia cifra, imprese sull’innovazione e una richiesta perentoria alla politica: permessi in 60 giorni, cantieri subito, regole stabili. Il presidente di Unindustria, Biazzo (foto), sprona il sistema: “Semplificare, investire, decidere”.
Il Lazio accelera. Nel primo semestre 2025 l’export cresce in modo significativo, spinto dalla farmaceutica e dalle filiere ad alta tecnologia. Non è un caso: è il segnale che il territorio può fare sistema, a condizione che la politica tolga i freni e dia tempi certi.
La chiamata alle istituzioni
Davanti a una platea ampia e qualificata, con istituzioni nazionali e regionali presenti, Giuseppe Biazzo ha dettato la linea: autorizzazioni rapide, infrastrutture, capitale umano, digitale e IA. “Nessun procedimento autorizzativo dovrebbe durare più di due mesi. Il Lazio deve diventare la regione dell’impresa in 60 giorni”, ha incalzato il presidente di Unindustria.
Perché il momento è adesso
Gli indicatori regionali segnalano una prosecuzione della crescita, con il turismo sostenuto anche dal Giubileo. Ma pesano incertezze sul credito e la volatilità dei mercati. Per non disperdere il vantaggio occorrono norme prevedibili e investimenti continui.
Le tre mosse non negoziabili
Primo: tempi certi per autorizzazioni e valutazioni (obiettivo 60 giorni). Secondo: cantieri su porti, ferrovie, nodi urbani ed energia, con una governance che misuri l’avanzamento. Terzo: competenze: spinta su STEM, upskilling dei lavoratori e occupazione femminile per colmare il mismatch.
Filiere e specializzazioni
Il Lazio esprime asset forti in digitale e cybersecurity, farmaceutica, aerospazio, energia, trasporti e audiovisivo. L’obiettivo è allargare la base manifatturiera e aumentare gli esportatori strutturali. “Sosteniamo la filiera del digitale e una via italiana all’intelligenza artificiale, etica e sovrana sui dati”, ha spiegato Biazzo.
Infrastrutture: dal consorzio alla logistica
Non servono annunci, servono cantieri. Il Consorzio industriale del Lazio va trasformato in abilitatore di sviluppo, allargando il perimetro (Civitavecchia, Tiburtina, Santa Palomba, Viterbese) e definendo una regia territoriale chiara. A fine novembre gli Stati Generali della Logistica saranno il primo test per verificare l’avanzamento. Tra le opere strategiche, anche il termovalorizzatore.
Regole chiare per competere
Dal fronte delle imprese arriva un messaggio semplice: “Servono regole certe per le imprese”, ha ribadito il sistema confederale. Il governo lavora a strumenti stabili per gli investimenti e alla Transizione 5.0, superando la logica dei bonus a singhiozzo. “La produttività si costruisce con investimenti costanti”, è il refrain.
Rischi esterni da presidiare
Il dossier dazi USA e la volatilità euro-dollaro impongono cautela, in particolare per le filiere export-intensive. La risposta è diversificare mercati, rafforzare i legami di fornitura sul territorio e accelerare su innovazione di processo.
La posta in gioco
Qui non si discute se investire, ma quanto e quanto in fretta. Il titolo di oggi è programmatico: motore d’Italia. Le condizioni ci sono: export, filiere, capitale umano. Senza decisioni immediate il treno passa. Permessi in 60 giorni, cantieri aperti, piano competenze: è il minimo sindacale.