Dopo giorni di negoziati, caratterizzati da evidenti distanze tra le delegazioni, un accordo è stato raggiunto alla COP 28, il vertice sul clima delle Nazioni Unite che si è svolto a Dubai. Per la prima volta, l’accordo invita tutti i Paesi ad abbandonare l’uso dei combustibili fossili, anche se non a eliminarli gradualmente, cosa che molti governi volevano.
Il testo riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature se l’umanità vuole limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C.
COP28: arriva l'accordo; al-Jaber: "Il mondo va nella giusta direzione"
In nessuna precedente COP, le nazioni avevano concordato un allontanamento concertato dal petrolio, dal gas e dal carbone, la cui combustione provoca il riscaldamento globale, mettendo a rischio milioni di vite.
Ha comunque destato sorpresa l'accelerazione che, nelle ultime ore, ha portato all'approvazione dell'accordo, che il delegato statunitense John Kerry definisce un momento "storico". Secondo Kerry, è chiaro che impegnarsi ad abbandonare i combustibili fossili è un enorme risultato, anche se “molte, molte persone” avrebbero usato parole diverse. Questo è un cenno al fatto che molte nazioni e gruppi qui, tra cui l’UE e gli Stati Uniti, hanno affermato di volere che l’accordo ''elimini gradualmente i combustibili fossili''.
"Insieme abbiamo affrontato le realtà e abbiamo indirizzato il mondo nella giusta direzione", ha detto il presidente della COP28 Sultan Ahmed Al-Jaber, che considera questo un momento storico, ''il punto in cui il mondo ha cambiato rotta e ha iniziato a pesare davvero sulla principale fonte di emissioni che riscaldano il nostro pianeta: carbone, petrolio e gas''.
Ed è davvero un progresso significativo il fatto che per la prima volta i combustibili fossili e la necessità di ''transizione'' da essi siano stati inclusi nel testo.
L'accordo potrebbe non trovare l'approvazione totale degli attivisti, secondo i quali esso è arrivato tardi e, soprattutto, non ha i contenuti ritenuti necessari per contrastare i cambiamenti climatici.