Natale, cresce il mercato dei ritocchi estetici: visite e trattamenti leggeri tra i regali più richiesti
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Anche la medicina estetica entra a pieno titolo tra i consumi natalizi. Tra i regali più gettonati delle feste si consolida infatti il ritocco estetico, proposto sempre più spesso sotto forma di visita specialistica piuttosto che di intervento immediato. Un trend che riflette una domanda orientata a trattamenti leggeri, personalizzati e dilazionati nel tempo, con uno sguardo già rivolto al 2026.
Natale, cresce il mercato dei ritocchi estetici: visite e trattamenti leggeri tra i regali più richiesti
«Arrivano sempre più richieste di mariti o mogli che vogliono regalare una visita dal chirurgo plastico», spiega Erik Geiger, medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Il regalo consiste in un primo incontro con il professionista, finalizzato a valutare la necessità o meno di un trattamento. Le richieste arrivano direttamente dai partner, ma anche da amici e conoscenti che si informano in vista delle festività, segnalando una domanda diffusa e trasversale.
Medicina estetica al centro, meno chirurgia
Dal punto di vista del mercato, la maggior parte delle richieste riguarda la medicina estetica, con un focus su filler e tossina botulinica, mentre la chirurgia resta marginale. Si tratta di prestazioni con costi più contenuti, tempi ridotti e un accesso più ampio, che favoriscono una maggiore rotazione della domanda e una destagionalizzazione dei consumi lungo l’anno.
Accanto a questi trattamenti cresce anche l’interesse per la medicina anti-aging, che intercetta una fascia di consumatori attenta alla prevenzione e alla continuità degli interventi, piuttosto che al risultato immediato.
Fine degli eccessi e nuova segmentazione del mercato
Secondo Geiger, il settore ha superato la fase degli eccessi che aveva caratterizzato gli anni passati. «È finito il tempo in cui la medicina estetica o la chirurgia plastica cambiavano i connotati delle persone», osserva. Un cambio di paradigma che ha effetti anche sul mercato, spostando la domanda verso trattamenti più discreti e ripetibili, con una maggiore fidelizzazione del paziente-cliente.
Il modello “less is more”
Il 2025, secondo la Federazione italiana di medicina estetica, ha consacrato il principio del “less is more”, che si traduce in interventi mirati, preservazione dell’espressività e risultati naturali. Un orientamento che favorisce protocolli modulari e progressivi, con un impatto economico distribuito nel tempo anziché concentrato su singole prestazioni ad alto costo.
Micro-interventi e protocolli integrati
Tra le tendenze più diffuse si affermano i cosiddetti “tweakments”, micro-interventi rapidi e poco invasivi che migliorano gradualmente la qualità della pelle. A questi si affiancano trattamenti di skin resurfacing tramite peeling evoluti e laser non ablativi, oltre a protocolli anti-aging che combinano estetica, nutrizione e medicina funzionale. Un’offerta sempre più integrata, che amplia il perimetro dei servizi e il valore medio del percorso di cura.
I limiti del mercato
Restano invece ai margini le pratiche più estreme. Tra le mode provenienti dall’estero, come il “vitino da vespa” ottenuto tramite rimozione delle costole, Geiger segnala una netta chiusura. «Mi sono sempre rifiutato», afferma, richiamando anche i rischi clinici e reputazionali che queste pratiche comportano per il settore.
Un comparto orientato alla continuità
Nel complesso, il trend natalizio conferma un comparto che cresce puntando su servizi ricorrenti, personalizzazione e moderazione degli interventi. Un modello di consumo che privilegia la relazione continuativa con il professionista e che rende la medicina estetica sempre più assimilabile a un servizio di benessere strutturato, piuttosto che a una spesa occasionale.