Timori per la Fed e i tech contagiano i listini, ma la piazza italiana si salva con trimestrali brillanti.
I mercati azionari europei hanno vissuto oggi un pomeriggio sotto pressione, con molti listini in territorio negativo in attesa delle prossime mosse della Federal Reserve e con il comparto tecnologico nel mirino. La seduta italiana, tuttavia, ha registrato una tenuta grazie soprattutto alle buone performance di alcuni titoli principali.
Andamento delle piazze europee
A Francoforte il listino principale ha perso lo 0,76 %, mentre a Parigi la flessione è stata dello 0,52 %. Londra ha chiuso sostanzialmente piatta. A Milano il FTSE MIB ha registrato una modesta variazione positiva dello 0,09 %, sostenuto dalla spinta di alcuni titoli-chiave. :contentReference[oaicite:2]{index=2}
Valute, materie prime e obbligazioni
L’euro sul dollaro USA ha proseguito la seduta poco sotto la parità, con un calo mezzo percentuale. L’oro ha mostrato debolezza: l’oncia scambiava sotto i 3.970 dollari circa, in calo di oltre lo 0,8 %. Il petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sceso a circa 60,72 dollari al barile, in un contesto in cui prevale la cautela sull’energia. Nel mercato obbligazionario, lo spread BTP-Bund si è leggermente ridotto a circa +80 punti base, con il rendimento del decennale italiano attorno al 3,39 %. :contentReference[oaicite:3]{index=3}
I titoli italiani che spiccano e quelli in difficoltà
Alla Borsa di Milano i titoli che hanno registrato i migliori risultati sono stati Lottomatica con un rialzo del 3,27 % e Ferrari con +3,24 %. Anche Enel ha chiuso bene con +1,62 % e Snam con +1,38 %. Al contrario, tra i titoli peggiori si segnalano STMicroelectronics con −2,51 %, Stellantis con −2,41 %, Prysmian con −2,27 % e Leonardo con −2,04 %. :contentReference[oaicite:12]{index=12}
Sul segmento Mid Cap del mercato italiano i migliori sono stati ERG (+1,60 %) e Alerion Clean Power (+0,75 %). In fondo alla classifica figurano Avio (−3,25 %), Fincantieri (−3,21 %), Moltiply Group (−3,12 %) e Carel Industries (−2,67 %). :contentReference[oaicite:19]{index=19}
Motivi del nervosismo sui mercati
Il timore principale tra gli investitori riguarda le prossime mosse della Fed e il rischio che la liquidità resti compressa più a lungo del previsto, penalizzando i settori ad alta crescita come la tecnologia. In aggiunta, il buon andamento di alcune trimestrali italiane — in particolare Ferrari e Lottomatica — ha fatto emergere una netta selezione tra imprese solide e comparti più vulnerabili. Soprattutto nel settore tech europeo e globale si registra un aumento delle pressioni in termini di valutazioni.
Un commento di mercato sintetizza bene la situazione: “Il mercato ha premiato soprattutto i risultati di Ferrari e Lottomatica, mentre le utilities hanno offerto supporto” (Milano, 4 novembre 2025). :contentReference[oaicite:20]{index=20}
Prospettive a breve termine
Nel breve termine è plausibile una fase di consolidamento sul mercato azionario europeo: senza nuovi catalizzatori positivi e con la geopolitica e la tecnologia che restano al centro dell’attenzione, la probabilità di movimenti laterali o correttivi è elevata. In Italia la tenuta dello spread appare come fattore tranquillizzante, ma non elimina le incognite legate alla crescita e all’esposizione ad asset globali fragili.
In conclusione, oggi le borse europee hanno mostrato segni di nervosismo: l’euro ha ceduto terreno, l’oro è debole, il petrolio arretra e il settore tech è sotto pressione. In questo contesto l’Italia ha retto grazie a pochi titoli trainanti e a un contesto obbligazionario relativamente stabile. Rimane però sullo sfondo un quadro di incertezza che richiede massima vigilanza da parte degli investitori.