A Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron ha riunito oggi 30 Paesi all’Eliseo per un vertice straordinario dedicato al sostegno all’Ucraina. L’incontro, che ha visto la partecipazione di leader politici e rappresentanti delle principali istituzioni internazionali, ha segnato un nuovo capitolo nella strategia di supporto occidentale a Kiev, con la finalità dichiarata di “definire le garanzie di sicurezza” da offrire all’Ucraina nel contesto di un futuro accordo di pace con la Russia.
Vertice a Parigi per l'Ucraina: Macron guida il fronte europeo per Kiev
Tra i presenti, oltre al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, anche la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz e il segretario generale designato della NATO, Mark Rutte. Macron, nell’accogliere gli ospiti all’Eliseo, ha sottolineato che l’impegno europeo per l’Ucraina “non è negoziabile” e che l’unità politica è fondamentale per garantire un futuro di pace e stabilità.
Aiuti militari e strategia politica comune
La Francia ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 2 miliardi di euro, destinato a rafforzare la capacità di resistenza ucraina nei prossimi mesi. Zelenskyj ha espresso gratitudine per l’impegno della comunità internazionale, ribadendo che l’Ucraina “non si arrenderà” e che la vittoria sul campo è il presupposto per un dialogo vero. Meloni ha confermato il sostegno italiano, definendo l’incontro “cruciale per consolidare una linea comune europea e transatlantica”.
Il vertice ha anche discusso l’ipotesi di una “missione di sicurezza” che accompagni il processo di ricostruzione post-bellica, rafforzando le strutture statali ucraine e garantendo la sovranità dei confini. L’idea, ancora in fase embrionale, ha trovato apertura in alcuni governi, ma resta oggetto di valutazioni da parte della NATO, che intende evitare escalation.
La reazione di Mosca e l’equilibrio fragile
Dura la replica della Russia. In una nota del Ministero degli Esteri, Mosca ha accusato Londra e Parigi di “confezionare piani d’intervento mascherati da operazioni di peacekeeping”, ritenendo il vertice di Parigi “una provocazione diplomatica che nasconde ambizioni militari occidentali”. Le parole del Cremlino confermano quanto il conflitto in Ucraina resti il fulcro della nuova geopolitica europea.
Parallelamente, i raid russi continuano con intensità sul fronte orientale, in particolare a Kharkiv, dove nelle ultime ore si registrano numerosi feriti e danni infrastrutturali. La narrazione russa mira a screditare ogni tentativo europeo di assumere un ruolo di mediatore nel conflitto, ribadendo la propria opposizione a qualsiasi intervento esterno.
Una nuova architettura di sicurezza per l’Europa
Il vertice ha posto le basi per una più ampia riflessione sulla sicurezza europea. Le garanzie offerte a Kiev non sono più viste solo come una misura temporanea, ma come parte di una strategia di lungo periodo per prevenire future aggressioni. L’Europa, pur divisa su alcuni aspetti tattici, sembra oggi più determinata a difendere un’idea condivisa di sovranità e integrità territoriale.
Per Macron, si tratta di costruire un “ombrello strategico” in grado di affiancare la NATO, ma anche di agire in autonomia nei contesti di crisi. È un messaggio chiaro: il sostegno all’Ucraina è parte integrante della difesa europea. Il prossimo passo sarà tradurre le promesse in impegni vincolanti, mentre le diplomazie lavorano a uno schema condiviso per l’eventuale transizione post-conflitto.
L’Eliseo ha già annunciato che il lavoro del “gruppo dei volenterosi” proseguirà con incontri tecnici e politici nei prossimi mesi, con l’obiettivo di arrivare entro l’estate a un accordo formale sulle garanzie. Kiev, nel frattempo, attende che queste dichiarazioni si trasformino in protezione concreta.