Trump: accordo con Softbank, dazi sul Canada scuotono Trudeau

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Donald Trump torna protagonista della scena internazionale, stavolta dal palco di Mar-a-Lago, dove, accanto a Masayoshi Son, numero uno della giapponese Softbank, ha annunciato un investimento da 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, promettendo la creazione di 100.000 posti di lavoro. Una mossa che arriva mentre il presidente-eletto tira dritto sulla sua agenda economica, imponendo dazi del 25% sui beni Made in Canada e scatenando una crisi politica a Ottawa.

Trump: accordo con Softbank, dazi sul Canada scuotono Trudeau

La decisione di Trump ha causato le dimissioni della vicepremier canadese, Chrystia Freeland, in aperto disaccordo con il premier Justin Trudeau. Freeland, considerata una figura di riferimento nel governo, ha criticato le misure ventilate dal primo ministro – tra cui nuove esenzioni fiscali – definendole “espedienti politici costosi e inefficaci” contro l’“aggressivo nazionalismo economico” dell’amministrazione Trump. Un addio pesante che rischia di indebolire ulteriormente il governo canadese in un momento di forte pressione economica e diplomatica.

Trump, dal canto suo, ha ribadito con fermezza la sua linea: “I dazi renderanno il nostro Paese più ricco”. Parole pronunciate durante una conferenza stampa in cui l’ex presidente ha affrontato a tutto campo le priorità della sua nuova presidenza, tra cui economia, immigrazione e politica estera.

L’accordo con Softbank e il messaggio all’industria americana

La presenza di Masayoshi Son al fianco di Trump ha rappresentato il momento chiave dell’incontro. L’annuncio dell’investimento di Softbank è stato accolto con grande soddisfazione dal presidente-eletto, che non ha esitato a chiedere – con un sorriso – di “raddoppiare l’investimento a 200 miliardi”. “È un grande negoziatore”, ha commentato Son, sottolineando la propria fiducia nella nuova leadership americana.

Dietro le quinte, però, la tensione resta alta. I CEO delle grandi aziende americane continuano a fare pressioni su Trump affinché allenti le misure tariffarie, ma il presidente sembra determinato a non cedere, presentandosi come il paladino di un "rinascimento economico" basato su protezionismo e tagli fiscali.

Ottawa in difficoltà e il peso dei dazi

Se negli Stati Uniti il messaggio è chiaro, in Canada la situazione appare sempre più critica. I dazi promessi da Trump rischiano di colpire duramente l’economia canadese, innescando una crisi politica che mette a rischio la leadership di Trudeau. Le dimissioni di Freeland sono il segnale di una frattura profonda all’interno del governo canadese sulla risposta più efficace da adottare.
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