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Trump a Netanyahu: "Controlleremo Gaza, diventerà la Riviera del Medio Oriente"

- di: Giulia Caiola
 
Trump a Netanyahu: 'Controlleremo Gaza, diventerà la Riviera del Medio Oriente'

In un incontro alla Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump ha presentato al premier israeliano Benjamin Netanyahu un piano audace e controverso: gli Stati Uniti assumerebbero il controllo della Striscia di Gaza, trasformandola nella "Riviera del Medio Oriente". Questo progetto prevede la rimozione di oltre due milioni di palestinesi dalla loro terra natale, sollevando profonde preoccupazioni etiche e legali.

Trump a Netanyahu: "Controlleremo Gaza, diventerà la Riviera del Medio Oriente"

Durante la conferenza stampa congiunta, Trump ha delineato una visione ambiziosa per Gaza. Senza entrare nei dettagli operativi su come intenda trasferire la popolazione palestinese o gestire il territorio, ha affermato: "Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e ci lavoreranno. La possederemo". Ha promesso di rendere l'enclave, devastata da anni di conflitti, "incredibile", attraverso la rimozione di ordigni inesplosi e macerie, seguita da una significativa riqualificazione economica.

Trump sostiene di avere il sostegno della "massima leadership" in Medio Oriente e ha esercitato pressioni su Egitto e Giordania affinché accolgano gli sfollati di Gaza, nonostante entrambi i paesi, insieme ai palestinesi stessi, abbiano già respinto categoricamente l'idea. Secondo il presidente, una "proprietà a lungo termine" di Gaza da parte degli Stati Uniti la trasformerebbe nella "Riviera del Medio Oriente", rendendola "qualcosa di magnifico".

Le Reazioni di Netanyahu e le Implicazioni Regionali
Netanyahu ha mostrato apertura verso il piano di Trump, affermando che potrebbe "cambiare la storia" e merita "attenzione". Il premier israeliano, giunto a Washington per discutere la seconda fase della tregua tra Israele e Hamas, ha visto l'attenzione spostarsi su un'iniziativa che potrebbe trasformare radicalmente lo status quo in Medio Oriente.

Tuttavia, questo piano solleva numerose domande sulle sue implicazioni geopolitiche. La rimozione forzata di milioni di palestinesi potrebbe essere interpretata come una violazione del diritto internazionale e potrebbe innescare una reazione a catena di instabilità nella regione. Inoltre, l'idea di una "proprietà" americana su Gaza potrebbe alimentare sentimenti anti-americani e rafforzare le narrative estremiste.

Le Critiche e le Preoccupazioni Internazionali
Le reazioni al piano di Trump sono state immediate e fortemente critiche. Un alto funzionario di Hamas ha definito le dichiarazioni del presidente americano su Gaza e sulla necessità che i palestinesi lascino la Striscia come una "ricetta per creare caos" in Medio Oriente. "Le consideriamo una ricetta per creare caos e tensione nella regione. La nostra gente nella Striscia di Gaza non permetterà che questi piani vengano approvati", ha affermato il funzionario.

Anche a livello internazionale, il piano è stato accolto con scetticismo e preoccupazione. Molti osservatori temono che l'attuazione di una tale strategia possa portare a una nuova ondata di violenza e destabilizzazione, non solo in Palestina, ma in tutto il Medio Oriente.

Un Futuro Incerto per Gaza
Il piano di Trump per Gaza rappresenta una svolta radicale nella politica americana in Medio Oriente. Mentre alcuni lo vedono come un tentativo innovativo di portare stabilità e prosperità in una regione travagliata, altri lo considerano una pericolosa illusione che potrebbe aggravare le tensioni esistenti e violare i diritti fondamentali dei palestinesi. Solo il tempo dirà se questa visione si tradurrà in realtà o rimarrà un'idea controversa destinata a essere archiviata.

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