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Trump vuole epurare i dipendenti pubblici, ma quasi tutti resistono

- di: Marta Giannoni
 
Trump vuole epurare i dipendenti pubblici, ma quasi tutti resistono
Bassa adesione all’esodo incentivato: solo 40.000 su 2,3 milioni lasciano il posto.

L’amministrazione Trump ha lanciato un’offensiva senza precedenti per ridurre drasticamente la forza lavoro federale, ma il piano di dimissioni incentivate non sta funzionando come previsto. Nonostante la promessa di otto mensilità pagate a chi lascia volontariamente, solo 40.000 dipendenti pubblici su un totale di 2,3 milioni hanno accettato l’offerta. Una percentuale inferiore alle aspettative, segno che la maggior parte dei funzionari non intende cedere alle pressioni della Casa Bianca.

Un piano per ridurre la spesa e imporre fedeltà
L’obiettivo dichiarato del presidente Donald Trump è duplice: tagliare la spesa pubblica e ristrutturare la pubblica amministrazione per sostituire il personale con funzionari più allineati alla sua agenda politica. La proposta di esodo, però, non sta ottenendo i risultati sperati.
Secondo fonti vicine all’amministrazione, Trump starebbe valutando misure più drastiche, tra cui licenziamenti su larga scala. La Casa Bianca non ha ancora confermato ufficialmente, ma fonti interne al governo affermano che il presidente “non esclude azioni più dirette” per ridurre il personale e rimpiazzarlo con fedelissimi.

La resistenza dei dipendenti pubblici
Il rifiuto di massa dell’esodo suggerisce che i funzionari federali non si sentano persuasi dagli incentivi offerti e preferiscano mantenere la loro posizione, nonostante il clima di incertezza.
Everett Kelley, presidente dell’American Federation of Government Employees, ha commentato: “I lavoratori federali non sono disposti a cedere al ricatto. Sanno che questa è una strategia per trasformare il governo in una macchina di propaganda e non intendono esserne complici”.

Timori per il futuro della pubblica amministrazione
Molti esperti avvertono che il piano di Trump potrebbe avere effetti destabilizzanti sulla funzionalità delle agenzie federali. Il rischio di licenziamenti di massa potrebbe indebolire servizi essenziali come la sanità pubblica, la sicurezza e la gestione delle emergenze.
L’Office of Personnel Management (OPM) ha già segnalato possibili problemi di operatività qualora le politiche di riduzione del personale venissero inasprite. Un funzionario anonimo dell’OPM ha dichiarato: “Se Trump procederà con i licenziamenti, molte agenzie si troveranno in crisi di personale, con ripercussioni dirette sui cittadini”.

Il rischio di un’ondata di licenziamenti
Di fronte alla resistenza dei dipendenti, Trump potrebbe decidere di passare a misure più radicali. Il rischio, secondo i sindacati, è che l’amministrazione possa dichiarare obsoleti alcuni ruoli per giustificare licenziamenti mirati.
Se ciò accadesse, si aprirebbe una battaglia legale senza precedenti tra la Casa Bianca e i dipendenti federali. La questione potrebbe persino finire davanti alla Corte Suprema, dato che il licenziamento di massa di dipendenti pubblici senza giusta causa rappresenterebbe una svolta epocale per il governo federale.
Per ora, però, il messaggio della burocrazia è chiaro: i dipendenti federali non intendono farsi cacciare senza combattere.
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