TIM: i buoni propositi di Labriola alla prova dei fatti

- di: Redazione
 
L'interrogativo se sia meglio ricostruire da zero o ripartire da qualche maceria lasciata da chi ha preceduto rimane insoluto da sempre. Due diverse correnti di pensiero che si basano sulla capacità di utilizzare quel poco che ci è stato lasciato in eredità o di avere bisogno di mano totalmente libera. È forse questo il nodo che Pietro Labriola, nuovo direttore generale di TIM, si trova da dovere sciogliere, ed è compito difficile, di quelli che sono tanto più ardui quanto più alta è la posta in palio.

TIM: inizia l'era di Pietro Labriola come nuovo direttore generale

Labriola, che lavorerà di concerto con il presidente, Salvatore Rossi, raccoglie una eredità affatto invidiabile, perché, rimettendo le sue deleghe operative, Luigi Gubitosi ha lasciato una serie di gravi problemi tutti da risolvere. Anche perché lo stesso Gubitosi, nel momento in cui ha deciso di fare un passo indietro, non è che avesse molte alternative, visti i risultati conseguiti, a fronte di aspettative che erano ben altre.

Comunque Labriola si è scelto i suoi primi interlocutori negli oltre 40 mila dipendenti del colosso delle telecomunicazioni, ai quali ha indirizzato un videomessaggio in cui è forte il richiamo all'unità, di intenti e operativa, quasi a volere chiudere una pagina recente, fatta di decisioni non sempre condivise e spesso foriere di polemiche e critiche, come alcune recenti ''zingarate'' nel campo dello sport.
''Nessuno di noi è in grado da solo di cambiare la nostra azienda" - ha detto Labriola - "Insieme è la parola chiave''.

Poi poche parole che potrebbero essere interpretate come una stoccata a chi l'ha preceduto, perché mettono al centro il cliente che, per quanto riguarda la ''penultima'' TIM, è stato spesso visto, con le sue richieste e le sue accorate proteste, come il tafano che crea fastidio e non altro all'elefante. ''Massima attenzione al cliente" - ha chiesto Labriola - "il quale decide dove stare e il futuro della nostra azienda''.

Mentre cresce l'attesa sulla prossima riunione del Consiglio d'amministrazione - che potrebbe anche decidere di nominare Labriola ceo, chiudendo definitivamente l'era Gubitosi -, stanno per cominciare le grandi manovre per approfondire e valutare l'offerta di Krr, ancora oggi non vincolante (che ''pesa'' l'azienda con circa undici miliardi di dollari), ma che ha avviato anche un processo di ''auto-analisi'' di TIM, di quelle che sono le sue effettive potenzialità a confronto con programmi ed ambizioni.
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