La Svizzera guida il mondo nell'istruzione: uno studio svela le nazioni più "intelligenti"

- di: Redazione
 
Se vi siete mai chiesti quale sia il paese più istruito del mondo, la risposta arriva da un nuovo studio che mette in fila 100 nazioni, analizzando i risultati accademici, l'innovazione e la produzione scientifica. E il vincitore è la Svizzera, che si piazza al primo posto con un punteggio impressionante di 23,68, distanziando nettamente tutte le altre nazioni. Questo studio, condotto dall’agenzia di marketing American Caldwell, ha un approccio rivoluzionario: non si limita a considerare il numero di laureati, ma include altri due parametri cruciali, ovvero l’output di innovazione (misurato attraverso le domande di brevetto) e l’impatto accademico (valutato tramite le pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria).

La Svizzera guida il mondo nell'istruzione: uno studio svela le nazioni più "intelligenti"

La Svizzera conquista il podio grazie a una combinazione di fattori: una percentuale molto alta di laureati (39%), una produzione significativa di dottori di ricerca (3%, la più alta al mondo) e una straordinaria capacità di innovazione. Non a caso, il paese elvetico è noto per essere una fucina di invenzioni e un modello di eccellenza accademica. Lo studio ha preso in esame dati provenienti da fonti autorevoli, tra cui le statistiche UNESCO sull’istruzione (2024), le domande di brevetto registrate all'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) e il database delle pubblicazioni scientifiche SCOPUS. Questo approccio multidimensionale ha permesso di dipingere un quadro completo e oggettivo delle nazioni più istruite.

Se la Svizzera brilla al primo posto, il Giappone non è da meno, guadagnando la medaglia d’argento con un punteggio di 17,47. Il paese del Sol Levante si distingue per una produzione di brevetti che lascia senza parole: oltre 17 milioni di domande registrate. Questo dato riflette la forte cultura dell’innovazione e l'impegno tecnologico che caratterizza il Giappone. Sul terzo gradino del podio troviamo la Svezia, seguita a ruota da Finlandia e Danimarca, che si confermano come esempi di successo grazie al loro sistema educativo solido e accessibile. Le nazioni nordiche, del resto, da anni si distinguono per l’alto livello di istruzione pubblica e per politiche lungimiranti in materia di ricerca e innovazione. Interessante è il caso delle piccole nazioni, che dimostrano come non sia necessario essere giganti geopolitici per eccellere in ambito accademico. Il Lussemburgo, ad esempio, si posiziona al settimo posto mondiale, con una percentuale di laureati pari al 39%, pari a quella della Svizzera. La Slovenia, invece, si distingue per l’elevata presenza di dottori di ricerca (2,9%), seconda solo alla nazione vincitrice.

Sorprende la posizione relativamente bassa degli Stati Uniti (14° posto) e del Regno Unito (13° posto). Nonostante la reputazione globale delle loro università, come Harvard, MIT o Oxford, il punteggio complessivo è penalizzato da costi elevati e disuguaglianze nell’accesso all’istruzione. Questo conferma come un sistema educativo efficace non dipenda solo dall’eccellenza delle sue istituzioni, ma anche dalla loro accessibilità. Assente (oibò!) l’Italia.

Secondo il responsabile dello studio, N. Alexander Kader, la ricerca dimostra quanto sia cruciale per i paesi bilanciare gli investimenti in istruzione superiore, innovazione tecnologica e ricerca scientifica. Non è un caso che la maggior parte delle nazioni ai vertici della classifica offra istruzione gratuita o a basso costo, come nel caso dei paesi nordici e della Slovenia. La Svizzera, in particolare, si distingue non solo per il numero di laureati e dottori di ricerca, ma anche per l'efficienza del suo sistema educativo, che riesce a collegare la formazione accademica con le esigenze del mercato del lavoro e le sfide della società moderna. Alla luce di questi risultati, diventa evidente che il successo di una nazione non si misura solo in termini economici o geopolitici, ma anche nella capacità di valorizzare il capitale umano, investendo nella conoscenza e nella ricerca. E se la Svizzera ha raggiunto la vetta, non è certo per caso: è il risultato di decenni di politiche intelligenti e di una cultura che premia il merito e l'innovazione.
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