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Ribaltamento di venerdì a Wall Street: 5 motivi dietro svolta brusca

- di: Jole Rosati
 
Ribaltamento di venerdì a Wall Street: 5 motivi dietro svolta brusca
Ribaltamento a Wall Street: cinque motivi dietro la svolta brusca
Nel pieno dell’euforia tech, un’improvvisa ondata negativa per indici e semiconduttori scuote i mercati americani.
 
(Foto: la sede della Borsa americana a New York).

Giovedì 20 novembre 2025 è stata una giornata da ricordare per i mercati statunitensi: l’apertura prometteva un rally consolidato, ma la chiusura ha raccontato un’altra storia. Dopo un iniziale slancio degli indici, il S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno invertito marcia, lasciando sul campo consistenti perdite e accendendo segnali di allarme sul sentiment degli investitori.

La bolla IA che spaventa l’euforia

Il primo fattore è la preoccupazione crescente per una sovrastima delle prospettive legate all’intelligenza artificiale. Secondo la società di analisi Yardeni Research, «l’incertezza diffusa sull’impatto della spesa infrastrutturale per l’IA sugli utili delle società di data center» sta appesantendo il clima sui titoli tech.

Le azioni di Nvidia Corporation, salite fino al 5 % in apertura, hanno chiuso in calo del 3,2 % ; l’indice delle azioni dei semiconduttori ha perso circa il 4,8 %. I grandi titoli tech si ritrovano quindi esposti al cambio di vento. Il mercato inizia a chiedersi se l’onda d’espansione dell’IA sia sostenibile o se rappresenti una nuvola speculativa.

La caduta di Bitcoin e l’effetto contagio

Un secondo driver è arrivato dalle criptovalute. Il forte ribasso di Bitcoin ha tirato con sé una parte del mercato azionario: secondo Yardeni Research, esiste una correlazione significativa tra Bitcoin e l’ETF a leva che replica il Nasdaq. La liquidazione sulle cripto avrebbe costretto alcuni operatori a uscire anche dalle posizioni azionarie.

Il lavoro che non convince e la Fed in bilico

I dati sull’occupazione Usa hanno mandato segnali contrastanti: un aumento di 119.000 nuovi posti di lavoro a settembre (più del doppio delle attese) ma un tasso di disoccupazione al 4,4 % hanno creato confusione. Secondo Yardeni, «un’occupazione più forte del previsto riduce la probabilità di un taglio dei tassi alla riunione del Federal Reserve del 10 dicembre», mentre l’aumento della disoccupazione potrebbe invece renderlo più probabile.

La dichiarazione di diversi membri della Fed ha assunto toni cauti, aggiungendo all’incertezza sull’evoluzione della politica monetaria. In un contesto in cui gli investitori avevano già scontato un possibile «taglio», il cambiamento di scenario ha generato nervosismo.

Crescita stagnante nonostante le apparenze

Un altro elemento evidenziato è la discrepanza tra crescita del PIL e ore lavorate: seppur il PIL reale abbia toccato livelli vicini al 4%, le ore totali lavorate non sono aumentate sensi­bilmente. Secondo Yardeni, questa «disconnessione» ha indotto alcuni investitori a mettere in dubbio la sostenibilità del rialzo azionario.

Assunzioni lente, licenziamenti in aumento e la pazienza degli investitori

Infine, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione restano basse, ma quelle continuative sono cresciute: ciò significa che chi perde il lavoro fatica più a lungo a ritrovarne uno. Yardeni fa notare che questa combinazione «ha turbato gli investitori».

Quale scenario per il prossimo futuro?

Nel complesso, nonostante le preoccupazioni, Yardeni Research mantiene un moderato ottimismo: la società ritiene che utili solidi e produttività possano sorreggere i mercati nel medio termine. Tuttavia, avverte che se il ribasso si trasformerà in correzione vera e propria, l’obiettivo per l’S&P 500 a 7.000 punti potrebbe slittare all’inizio del 2026.

È dunque essenziale adesso seguire tre variabili chiave: la spesa delle grandi aziende tecnologiche in IA, il comportamento della Fed, e le reazioni alle frenate del mercato del lavoro. L’equilibrio tra entusiasmo e prudenza non è mai stato così labile.

Un campanello importante

Per un investitore europeo che osserva la scena americana, il ribaltamento di mercato è un campanello importante: suggerisce che l’euforia accumulata potrebbe essere in fase di riorganizzazione. Il messaggio non è necessariamente «vendere tutto», ma piuttosto calibrare la propria esposizione, puntando su settori meno vulnerabili a una correzione improvvisa e riservando una parte del portafoglio per opportunità che potrebbero emergere da un sentiment più prudente.

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