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Regno Unito: è rivolta delle aziende contro il maxi-piano di tasse del governo

- di: Daniele Minuti
 
Regno Unito: è rivolta delle aziende contro il maxi-piano di tasse del governo
Il bilancio varato dal governo laburista, che comporta un enorme aumento del peso fiscale, non è andato giù alle aziende britanniche che lanciano l'allarme: queste misure potrebbero rallentare le assunzioni e spingere l'inflazione.
Tra le misure annunciate mercoledì dal cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, l'aumento dell’imposta sui salari dell’assicurazione nazionale, a carico del datori di lavoro, è stata di peso maggiore per l'aumento delle entrate. Secondo Reeves, potrebbe far aumentare le entrate di 25 miliardi di sterline all’anno nel corso della legislatura.

Regno Unito: è rivolta delle aziende contro il maxi-piano di tasse del governo

Tra le misure che hanno creato irritazione tra le aziende c'è quella che prevede l'aumento dell'indennità di disoccupazione, a carico del datore di lavoro, di 1,2 punti percentuali, arrivando al 15% a partire da aprile 2025. Non meno negativo il giudizio sul fatto che i datori di lavoro inizieranno a versare l’indennità di disoccupazione dalle attuali novemila sterline a cinquemila.
Anche se i laburisti dicono di avere onorato la promessa che le nuove tasse non avrebbero toccato i lavoratori.
Analisti e industriali ritengono che la mossa finirà per colpire i dipendenti limitando la capacità delle aziende di aumentare salari e assunzioni. Cosa che, dicono, comprometterà gli obiettivi di crescita che il governo si è dati.

A partire dal prossimo aprile, le aziende dovranno inoltre affrontare costi più elevati per assumere i lavoratori meno pagati, con gli aumenti del salario orario minimo nel Regno Unito.
La paga oraria minima per gli over 21enni salirà del 6,7% a 12,21 sterline, mentre l’equivalente per i 18-20enni salirà del 16% a 10 sterline. La soglia dell’imposta sulle società, nel frattempo, rimarrà fissata al 25%.
Reeves ha affermato che le piccole imprese saranno protette dall’impatto maggiore dei cambiamenti, con un aumento dell’indennità di impiego da 5.000 a 10.500 sterline, che, a suo dire, consentirà alle aziende di assumere fino a quattro lavoratori a tempo pieno con salario minimo senza pagare l’indennità di disoccupazione al datore di lavoro.
Tuttavia, i dati del settore suggeriscono che le misure avrebbero fatto ben poco per sostenere la stragrande maggioranza dei 5,5 milioni di piccole e medie imprese del Paese.
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