Da Reggio Calabria alle Ande sul filo della poesia. Presentata l’edizione 38 del Premio Nosside

- di: Samantha De Martin
 

C’è un filo fatto di parole e suggestioni che unisce la Calabria di Nosside e di Umberto Boccioni alle lingue dei popoli del mondo, dagli abitanti del Nepal a quelli delle Ande, dai nativi del Logudoro ai grecanici. Questo cordone, intessuto dell’essenza più viva del patrimonio culturale di un popolo e di un territorio, è la poesia, grande protagonista del Premio Nosside, il riconoscimento parte dell’Unesco World Poetry Directory, fondato a Reggio Calabria nel 1983 dallo storico e docente universitario Pasquale Amato, e giunto quest’anno alla sua XXXVIII edizione.

Da Reggio Calabria alle Ande sul filo della poesia. Presentata l’edizione 38 del Premio Nosside

L’edizione 2023 del Premio, che trova la sua anima organizzativa nel Centro Studi Bosio di Reggio Calabria, è stata presentata a Roma presso lo Spazio Europa, sede gestita dall'Ufficio d'informazione per l'Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dopo un tour che ha coinvolto anche Cuba e Creta.

La strategia culturale del Premio Nosside - omaggio alla poetessa vissuta a Locri nel IV secolo a.C., e che ha cantato l’amore e la bellezza femminile - poggia su due anime: il plurilinguismo (il Premio ammette la partecipazione di testi in italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese, con l’apertura alle lingue minoritarie e ai dialetti) e la multimedialità. Oltre che nella parola scritta, infatti, i partecipanti, potranno cimentarsi nella poesia in video e nella “canzone d’autore”, una sorta di poesia in musica.

Anima di questo intenso lavoro di gruppo che trasforma il progetto in un laboratorio permanente che vede impegnati delegati e ambasciatori è la città di Reggio Calabria, cornice, il prossimo 24 novembre, della cerimonia conclusiva del Premio, accolta al Museo dei Bronzi di Riace.

“Il Progetto Nosside - spiega Pasquale Amato - ha fatto della pluralità linguistica e culturale del pianeta la sua bandiera, testimoniando quanto sia ricco l’incontro tra le diverse lingue. Non ha escluso le lingue più diffuse, ma ha deciso di utilizzarle per permettere ai dialetti, alle lingue dei popoli nativi e delle minoranze, di uscire dalla ghettizzazione per globalizzare la conoscenza dei tesori di cultura e comunicazione che rappresentano”.

Oggi al Premio Nosside - che vive grazie all’impegno gratuito di dirigenti, collaboratori e dei membri della giuria internazionale, ma anche grazie a donazioni private di singoli, associazioni e fondazioni - partecipano 104 paesi e i componimenti (rigorosamente inediti) giungono alla giuria in 153 lingue.

Il prossimo obiettivo, in vista del quarantennale, è ambizioso: arrivare a coprire le lingue di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e diventare il punto di riferimento per chi fa poesia in ogni angolo del mondo.

“L’idea del Premio Nosside – spiega Amato – è nata nel 1983 quando un amico dell’Università di Sassari mi fece notare che nella sua isola c’erano una trentina premi dedicati alle varianti della lingua sarda. In Calabria ci sono il grecanico, la minoranza linguistica arbëreshë e quella occitana. Partendo dalle minoranze calabresi accolsi il suo suggerimento allargando gli orizzonti”.

Il Premio, un messaggio universale che dalla città dello Stretto raggiunge il mondo, non dimentica le sue origini reggine che trovano nel logo - una rielaborazione in argento di un’opera di Umberto Boccioni realizzata dal maestro orafo Gerardo Sacco - un’eco densa di rimandi.

Ci sarà tempo fino al 30 giugno per inviare una poesia inedita (scritta, in video o in musica) a tema libero, non superiore a 30 versi. Le iscrizioni devono essere trasmesse via email a nossidemondiale@gmail.com o effettuate sul sito www.nosside.org.

Tags: arte
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