Veicoli industriali, 2024 tra luci e ombre. Unrae: serve cambio passo
- di: Matteo Borrelli
Il 2024 si è chiuso con un mercato dei veicoli industriali che presenta un bilancio dai toni contrastanti. Secondo i dati forniti da Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), il settore registra una lieve contrazione dello 0,7% rispetto all’anno precedente, con circa 200 unità immatricolate in meno. Dicembre ha portato un incremento minimo nelle immatricolazioni totali (1.872 contro 1.859 del 2023, +0,7%), ma il panorama generale resta dominato da differenze significative tra i vari segmenti.
I veicoli leggeri fino a 6 tonnellate si confermano il motore principale del mercato, registrando un aumento annuo del 27,8%, con un vero e proprio balzo nel mese di dicembre, dove le immatricolazioni sono addirittura raddoppiate rispetto allo stesso mese del 2023. In controtendenza, invece, i veicoli medio-leggeri (6,01-15,99 tonnellate) segnano un calo dell’1,7% su base annua, nonostante un aumento del 33,3% nell’ultimo mese. La situazione più critica è però quella dei veicoli pesanti (oltre 16 tonnellate), che chiudono con una contrazione dell’8,6% a dicembre e dell’1,5% nell’intero anno.
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Il monito di Crisci e Starace: “Misure urgenti per un settore strategico”
Michele Crisci, presidente di Unrae (nella foto), ha sottolineato l’importanza di un intervento governativo per sostenere il settore: “Il mercato dei veicoli industriali si è dimostrato estremamente volatile nel 2024. Nonostante un primo semestre promettente (+11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023), il secondo semestre ha visto una flessione marcata del 14,2%. È evidente che ci troviamo di fronte a dinamiche che richiedono interventi mirati da parte delle istituzioni”.
Crisci ha poi posto l’accento sulla necessità di accelerare la transizione verso tecnologie più sostenibili: “Non possiamo ignorare che, nonostante la crescita del 119,6% nelle immatricolazioni di veicoli a zero emissioni, questi rappresentano appena lo 0,7% del totale. Il governo deve supportare maggiormente le imprese per favorire l’adozione di soluzioni alternative, altrimenti rischiamo di rimanere ancorati a tecnologie ormai superate”.
A rafforzare il messaggio, Paolo Starace, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, ha richiamato l’attenzione sulle implicazioni delle politiche climatiche europee: “Con i nuovi target di riduzione delle emissioni di CO₂, il rischio è che i costruttori adottino soluzioni difensive che potrebbero distorcere il mercato. È urgente un intervento coordinato tra governi e industria per garantire una transizione equa e sostenibile”.
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Sfide e prospettive per il 2025
Le previsioni per il 2025 rimangono incerte, complicate dalle tensioni legate alla transizione energetica e dalla competizione globale. Crisci ha concluso con un appello: “È fondamentale che il governo italiano metta in agenda misure concrete per favorire l’innovazione e sostenere un settore che rappresenta un pilastro strategico per l’economia del Paese”.