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Papa Leone XIV ricorda San Massimiliano Kolbe e invoca la pace

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Papa Leone XIV ricorda San Massimiliano Kolbe e invoca la pace

Nella sua prima udienza generale in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha lanciato un appello intenso per la pace nel mondo, rivolgendosi con particolare attenzione alle aree colpite da conflitti e instabilità. Il pontefice ha chiesto ai fedeli di “pregare per la pace” e di impegnarsi concretamente per il dialogo, con riferimenti diretti alle tensioni in Medio Oriente, alla guerra in Ucraina e alle sofferenze delle popolazioni civili colpite.

Papa Leone XIV ricorda San Massimiliano Kolbe e invoca la pace

Durante l’udienza, il Papa ha ricordato la figura di San Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote francescano che, nel campo di concentramento di Auschwitz, offrì la propria vita per salvare un padre di famiglia. “Vi incoraggio a prendere esempio dal suo eroico atteggiamento di sacrificio per l’altro – ha dichiarato –. Per sua intercessione, supplicate Dio di donare la pace a tutti i popoli che vivono la tragedia della guerra.”

La pace come scelta quotidiana
Papa Leone XIV ha sottolineato che la pace non è soltanto un ideale o una parola, ma una costruzione paziente fatta di azioni quotidiane. Ha invitato a “disarmare le parole” e a evitare linguaggi che alimentano l’odio, promuovendo invece gesti di comprensione reciproca e di aiuto concreto verso chi soffre.

Kolbe, simbolo universale di altruismo
Nato in Polonia nel 1894, Massimiliano Kolbe fu missionario, fondatore di comunità religiose e promotore di iniziative di evangelizzazione. Arrestato dai nazisti nel 1941 e deportato ad Auschwitz, si offrì volontariamente di morire al posto di un altro prigioniero, salvando così la vita di un padre di famiglia. Canonizzato nel 1982, è considerato martire della carità. Papa Leone XIV ha indicato il suo esempio come faro per affrontare le sfide attuali, dove la dedizione personale e il sacrificio possono contrastare le logiche di violenza.

Un invito che va oltre i confini della Chiesa
Il messaggio del pontefice si rivolge a credenti e non credenti, chiamando tutti a una responsabilità condivisa nella costruzione di un mondo pacifico. “La pace è un dono di Dio, ma richiede la nostra partecipazione attiva. Non possiamo restare indifferenti davanti alle guerre e alle ingiustizie”, ha detto. Il Papa ha insistito sul fatto che ogni persona può diventare artefice di pace attraverso scelte concrete: un gesto di perdono, un atto di solidarietà, un impegno a favore del dialogo.

La memoria come guida per il futuro
Concludendo il suo intervento, Papa Leone XIV ha ribadito che il ricordo di San Massimiliano Kolbe non è solo memoria storica, ma un programma di vita: scegliere l’amore al posto dell’odio, il bene al posto dell’indifferenza, la vita al posto della morte. Un invito che, nel primo mese del nuovo pontificato, segna la linea pastorale e morale che il Papa intende seguire e proporre alla comunità internazionale.

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