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Papa Leone: “La fame usata come arma è un crimine di guerra”

- di: Redazione
 
Papa Leone: “La fame usata come arma è un crimine di guerra”

«Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l’uso del cibo come arma da guerra», ha denunciato Papa Leone, parlando alla FAO.
«La fame deliberata è un crimine di guerra, come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli», ha aggiunto il Pontefice, in un discorso che ha segnato uno dei momenti più forti del suo pontificato.

Papa Leone: “La fame usata come arma è un crimine di guerra”

L’intervento, accolto da un lungo applauso nella sede dell’agenzia Onu per l’alimentazione, è un richiamo diretto alla responsabilità degli Stati e delle potenze militari.
«Non si costruisce la pace affamando chi è già povero — ha ammonito —. Il pane negato è una ferita alla dignità umana».
Un messaggio che arriva mentre la crisi in Medio Oriente si riaccende e la tregua a Gaza vacilla.

Israele accusa Hamas: “Non rispetta l’accordo”

Nel giorno dell’appello papale, da Gerusalemme sono giunte nuove accuse a Hamas.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha dichiarato che «Hamas non ha consegnato tutte le salme dei rapiti, come previsto dagli accordi di tregua».
Secondo Israele, mancano ancora 19 corpi e il mancato rilascio «costituisce una violazione fondamentale dell’intesa e un atto di disumanità».

La denuncia rischia di far saltare il cessate il fuoco raggiunto grazie alla mediazione di Egitto e Qatar, che aveva permesso il parziale ritorno degli aiuti umanitari.
Diverse organizzazioni internazionali segnalano già blocchi e ritardi nei convogli alimentari, con i magazzini dell’Onu quasi vuoti e la popolazione civile allo stremo.

Trump minaccia: “Se Hamas continua, li faremo fuori”

A rendere il clima ancora più teso sono arrivate le parole del presidente americano Donald Trump, che ha adottato toni durissimi:
«Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza, non avremo altra scelta che entrare e farli fuori», ha dichiarato, rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca.

Una frase che ha immediatamente suscitato reazioni internazionali e preoccupazione nelle capitali europee, dove cresce il timore di un nuovo ciclo di escalation militare.
Fonti diplomatiche a Washington precisano che la Casa Bianca «resta impegnata a sostenere Israele», ma che Trump «non esclude un intervento diretto nel caso di ulteriori attacchi».
Le parole del presidente riflettono la linea più dura della sua amministrazione e segnano un cambio di tono rispetto alle settimane di mediazione multilaterale.

Il richiamo del Papa: “Il cibo è vita, non arma”

Nel suo discorso alla FAO, Papa Leone non ha nominato Gaza, ma i riferimenti erano chiari.
Ha parlato di “popolazioni private del pane come forma di punizione”, di “bambini usati come leva di negoziato” e di “convogli fermati mentre la gente muore di fame”.
Poi l’appello: «Il cibo è vita, non arma. Chi lo usa per piegare i popoli, distrugge il futuro dell’umanità».

Il Pontefice ha ricordato che il diritto all’alimentazione è riconosciuto dalle convenzioni internazionali e che ostacolarne l’accesso equivale a una violazione del diritto umanitario.
«Ogni embargo che toglie il pane — ha detto — è una bomba che non fa rumore ma uccide lo stesso».

Secondo i dati diffusi oggi dalla FAO, oltre 280 milioni di persone nel mondo soffrono di insicurezza alimentare grave, una cifra aumentata del 40% negli ultimi cinque anni, a causa di guerre, blocchi commerciali e cambiamenti climatici.

Fame e potere: un tema globale
Le parole di Leone hanno una portata più ampia del solo Medio Oriente.
Riguardano anche i blocchi ai cereali nel Mar Nero, le guerre in Africa orientale, le sanzioni economiche che colpiscono i beni primari e la crescente tendenza dei governi a usare la leva alimentare come strumento di pressione politica.
Il Papa ha chiesto alla comunità internazionale di «porre fine a ogni uso del cibo come mezzo di coercizione o di punizione collettiva».

Dal pulpito della FAO, il Pontefice ha invitato a “trasformare la diplomazia della fame in una diplomazia del pane condiviso”, rilanciando la centralità della sicurezza alimentare come base della pace.

Un messaggio morale e politico
Il discorso di Papa Leone segna il ritorno del Vaticano come voce morale nel disordine geopolitico globale.
Il Pontefice parla di cibo ma intende parlare di giustizia, collegando la dignità materiale alla pace tra i popoli.
«La pace comincia quando si condivide il pane, non quando lo si nega», ha detto in chiusura, ricevendo una standing ovation nella sala plenaria.

Un messaggio che contrasta con la durezza del linguaggio politico che domina la scena internazionale.
Mentre Trump evoca nuove azioni militari e Israele denuncia violazioni, Papa Leone richiama il mondo a un principio semplice e radicale: la fame non è un’arma, è una colpa.

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