Tra Castel Gandolfo e il cuore della guerra, un pontefice “in vacanza di lavoro” rilancia l’appello alla pace con parole forti e azioni concrete.
Papa in “vacanza-lavoro”: impegni non stop
Durante il soggiorno a Castel Gandolfo, terminato ieri, Papa Leone XIV – al secolo Prevost – ha definito la sua pausa estiva come “una vacanza di lavoro”: “non ho mai smesso di seguire le questioni, soprattutto la guerra a Gaza”, ha detto.
Al ritorno in Vaticano, ha ribadito la sua fiducia nella voce della Chiesa per ottenere la pace: “bisogna incoraggiare tutti a lasciare le armi… insistere sulla dignità di ogni essere umano”.
Andrei a Gaza (e altrove): la ferma intenzione
Il pontefice ha fatto scalpore dichiarando: “Io a Gaza? Ma veramente ci sono tanti luoghi…”. Un messaggio carico di concretezza, nel pieno di crisi drammatiche ma anche diplomatiche, come il telefono acceso con Zelensky o Netanyahu.
La preghiera non basta: azioni e censure
Tra gli interventi più forti, Papa Leone ha chiesto “un’immediata cessazione della barbarie della guerra” durante l’Angelus. Ha inoltre condannato il trasferimento forzoso della popolazione e l’uso indiscriminato della forza, parlando esplicitamente delle nuove stragi e dei bombardamenti che hanno colpito luoghi sacri.
Altri volti nel dramma: le Chiese in prima linea
Il 18 luglio il cardinale Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, e il patriarca ortodosso Teofilo III hanno visitato la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, colpita da un razzo israeliano.
Durante la conferenza stampa in Siria, Pizzaballa ha definito la situazione “moralmente ingiustificabile”, denunciando fame, distruzione e assenza persistente di servizi basilari.
Attività e impegni imminenti del Papa
Oltre alla visita in Vaticano e l’incontro con Zelensky, il calendario dell’immediato futuro include:
- Giovedì: udienza col presidente algerino Tebboune (terra di S. Agostino).
- Sabato: dialogo con il metropolita Antonij del Patriarcato di Mosca, per rinsaldare l’ecumenismo.
- Domenica: Angelus pubblico in Piazza San Pietro.
- Fino al 3 agosto: Giubileo dei giovani a Tor Vergata, con previsioni fino a un milione di partecipanti.
- Ferragosto: ritorno a Castel Gandolfo per la Messa dell’Assunzione, l’Angelus del 17 e… qualche maritozzo come da tradizione.
Contesto internazionale: l’eco globale dell’appello pontificio
Il 28–29 luglio si terrà a New York la Conferenza Onu per il dialogo israelo-palestinese, tra gli obiettivi la soluzione dei due Stati. L’appello di Papa Leone rientra quindi in una strategia diplomatica globale che mira a tradurre la voce morale in pressioni concrete.
Il quadro
Il pontefice dimostra di non voler essere un osservatore passivo: definire la sua vacanza “di lavoro” ha un valore simbolico e sostanziale. Le sue parole colgono la frattura tra desiderio di pace e realtà tragica: “il mondo non ne può più”, ripete, ma sa che senza coraggio politico il rischio è una retorica sterile.
La visita dei patriarchi e l’intervento del cardinale Pizzaballa segnano un momento di unità cristiana in azione – non solo preghiera, ma cammino concreto verso aiuti e dialogo.