Paniz: "Del Turco paga una norma che, retroattiva, è iniqua e illegittima"

- di: Diego Minuti
 
Ottaviano Del Turco è un uomo molto malato e, ogni mese, per curarlo, la famiglia spende molto di più dell'ammontare del vitalizio che gli veniva corrisposto da ex parlamentare.
"Un uomo" - dice l'avvocato Maurizio Paniz, che lo assiste nella controversia con il Senato - "che, da tempo in condizioni fisiche precarie (di fatto, è incapace di intendere ed ha bisogno di cure costanti), sta pagando una norma iniqua ancorché illegittima, perché retroattiva". Paniz commenta la decisione dell'Ufficio di presidenza del Senato, che ha revocato il vitalizio all'ex presidente della Giunta regionale abruzzese, anticipando che impugnerà la decisione con un ricorso. "Ma devo aspettare perché la notizia della revoca del vitalizio l'abbiamo appresa dagli organi di informazione, dal momento che ancora non è stata notificata all'interessato".

L'avvocato Maurizio Paniz rivela che anche in queste ore il figlio di Del Turco, Guido, ha sollecitato la notifica del provvedimento o almeno una una copia, non ricevendo alcuna risposta in merito. "Questa vicenda" - aggiunge Paniz, che sottolinea ancora il suo totale dissenso all'efficacia retroattiva della norma - "conferma le storture del nostro ordinamento, che è farraginoso e conflittuale. Senza la notifica del provvedimento, della cui esistenza ho appreso dai media, non posso impugnarlo. E non posso certo impugnarlo facendo riferimento ad articoli di stampa".

L'avvocato Paniz, lui stesso in passato parlamentare (Forza Italia), sta assistendo un migliaio di ex colleghi che hanno ricorso contro la riduzione dei vitalizi. Ma assiste anche un numero più ridotto (sette/otto) di ex parlamentari ai quali il vitalizio è stato revocato a seguito di condanne per alcuni tipi di reato. E cita il caso dell'ex ministro Francesco De Lorenzo che, assolto da tutte le accuse, è stato condannato per una associazione per delinquere, unitamente ad due altri imputati, poi assolti in separati processi.

Quindi, con l'assoluzione dei due coimputati, è venuto a cadere il presupposto dell'associazione per delinquere. Ma per ottenere la riabilitazione occorre che la parte offesa (il Ministero) quantifichi il danno che ritiene di avere subito. "Una quantificazione" - dice ancora Paniz - "che inspiegabilmente non arriva, nonostante i miei molti solleciti".
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