New York torna tra le capitali mondiali della moda

- di: Brian Green
 
La pandemia, oltre all'enorme carico di dolore che ha determinato, si è portata dietro anche uno sconvolgimento di abitudini, appuntamenti, tradizioni. Per questo, dopo un anno e mezzo di pausa forzata, l'industria della moda nordamericana ha capitalizzato l'esperienza ed ora è pronta a ripartire. Anzi, è proprio ripartita per dimostrare che gli Stati Uniti restano i re dello spettacolo.
Non c'è solo il galà di Mtv, che nei 35 anni della sua storia, è stato teatro di performance rimasti incisi nell'immaginario popolare di milioni di fans, che ricorderanno i loro idoli che non solo sfilavano, ma anche sfidavano (le consuetudini, le mode, i perbenismi, le consuetudini). Un altro evento che è attesissimo è il Met Gala (in programma lunedì prossimo) , che quest'anno si è spostato eccezionalmente da maggio a settembre, e che, come di consueto, darà il via alla nuova mostra di moda del Metropolitan Museum.

Dopo diversi anni di crisi d'immagine internazionale, dicono i conoscitori del variegato mondo fashion, la moda americana è ossessionata dal recupero del fascino d'altri tempi. Quindi, per la prima volta, i due tradizionali organizzatori degli eventi, la società di produzione IMG e il Council of American Fashion Designers (CFDA), hanno unito le forze per creare un calendario congiunto. Come ha spiegato il Ceo di CFDA, Steven Kolb: "Volevamo riflettere la diversità e il futuro della nostra moda, e se tutto ciò che questa crisi ha insegnato a questa crisi è la necessità di uno spirito collaborativo''. La ''comunione'' degli sforzi dei due organizzatori si è tradotta in un calendario di cinque giorni e 91 eventi tra passerelle fisiche, presentazioni e alcune sfilate in formato digitale.

Questa edizione segna il ritorno di quasi tutti i brand che stavano lasciando il programma newyorkese per sfilare in altre città (principalmente Parigi). Quindi Thom Browne, Rodarte, Proenza Schouler e Altuzarra tornano nella Grande Mela. È anche l'occasione perfetta per Carolina Herrera e Michael Kors , due grandi pesi massimi dell'industria nordamericana, per celebrare i rispettivi anniversari (per entrambi, 40 anni) in grande stile.

La situazione dell'ultimo anno e mezzo e l'agenda sociale hanno costretto gli organi preposti alla settimana della moda a fare un esame di coscienza. Il risultato è un calendario che riflette finalmente la diversità razziale, una delle fondamenta su cui si costruisce il discorso della moda americana: lo stilista vietnamita Peter Do fa il suo debutto in passerella e il creatore di origini liberiane Telfar Clemens torna nel programma ufficiale per i suoi meriti (il suo brand è stato uno dei più virali e redditizi in questi mesi di pandemia). Insieme a loro, l'afroamericano Laquan Smitho i creatori che sono stati protagonisti dell'inaugurazione di Biden, Sergio Hudson e Christopher John Rogers.
La capienza ridotta, i confini e l'obbligo di un passaporto sanitario non fermano le attese della settimana newyorkese, che apre questo mese di passerelle fisiche dopo tanti mesi di sfilate digitali.
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