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Sarà una settimana dei nervi tesi: tra dazi, Lagarde e il giudizio S&P sull’Italia

- di: Marta Giannoni
 
Sarà una settimana dei nervi tesi: tra dazi, Lagarde e il giudizio S&P sull’Italia
È iniziata con il fragore dei dazi universali americani e proseguirà in un clima di fortissima incertezza quella che si preannuncia come una settimana decisiva per i mercati globali. Nella notte tra venerdì e sabato è entrato in vigore il balzello al 10% imposto dagli Stati Uniti a tutte le importazioni, mentre da mercoledì scatteranno i dazi bilaterali, colpendo direttamente singoli partner commerciali. Il mondo guarda a Washington, ma soprattutto alle possibili contromosse di un’Europa chiamata a scegliere tra passività o controffensiva.

Vertice Ue e ruolo della Bce
Lunedì i ministri del Commercio dell’Unione europea si riuniranno per decidere la linea da tenere. Lo stesso giorno i mercati attendono con ansia le prime risposte politiche. Venerdì sarà la presidente della Bce, Christine Lagarde (foto), a indicare la posizione ufficiale dell’Eurotower davanti all’Eurogruppo. Il suo intervento sarà preceduto e seguito da una fitta rete di dichiarazioni di banchieri centrali, sia europei (Cipollone, Knot, Holzmann) sia statunitensi (Daly, Barkin, Logan, Goolsbee, Harker, Musalem, Williams).
Mercoledì saranno diffusi i verbali della riunione di marzo del board della Bce. Un documento che rischia di apparire già datato, alla luce delle evoluzioni di questi ultimi giorni.

Occhi puntati su S&P e inflazione Usa
L’Italia è sotto osservazione: venerdì l’agenzia S&P si pronuncerà sul rating sovrano, attualmente fissato a “BBB” con outlook stabile. Un declassamento, seppur improbabile, sarebbe benzina sul fuoco in un contesto dove la fiducia vacilla.
Dagli Stati Uniti giungeranno anche i dati sull’inflazione (giovedì), previsti in lieve rallentamento (dal 2,8% al 2,6% su base annua), e quelli sulla fiducia dei consumatori (venerdì), con l’indice dell’Università del Michigan. Martedì si attendono anche le rilevazioni sul sentiment delle piccole imprese (NFIB), possibile cartina al tornasole dell’umore delle pmi americane sotto la minaccia dei dazi.

Dati macro e trimestrali
Il quadro si completerà con una raffica di indicatori macroeconomici: lunedì tocca alla produzione industriale tedesca e alle vendite al dettaglio dell’eurozona; mercoledì arriveranno i dati sulle scorte di greggio dell’Aie; giovedì si guarderà ai sussidi di disoccupazione Usa; venerdì infine focus sul Pil mensile del Regno Unito e sui prezzi alla produzione statunitensi.
Nello stesso giorno prenderà il via la stagione delle trimestrali negli Stati Uniti: Jp Morgan, Morgan Stanley, Bank of New York Mellon e Wells Fargo apriranno i conti. E se Wall Street trema, l’Europa comincia a irrigidirsi. I mercati sono entrati in modalità autodifesa.

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