Medio Oriente: centinaia di razzi iraniani non scalfiscono le difese di Israele
- di: Redazione
L'attesa risposta di Teheran all'offensiva militare di Israele è giunta ieri, massiccia, dal cielo, causando danni, ma non quelli che l'Iran sperava. Grazie ai sistemi di difesa israeliani, ma anche per l'aiuto della Marina americana che ha dispiegato alcune sue navi nel Mediterraneo. Anche jet della Royal Air Force sono intervenuti. Già poche ore dopo l'attacco, le autorità israeliane, che avevano chiesto agli abitanti delle città di non allontanarsi dai rifugi, hanno dato il segnale di cessato pericolo.
Medio Oriente: centinaia di razzi iraniani non scalfiscono le difese di Israele
L'entità dei danni, che dovrebbero essere comunque contenuta, non è stata ancora resa nota, ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha messo in guardia dalle "conseguenze" dopo l'attacco, avendo da Teheran una ''controminaccia'': se reagirete sarà l'inferno.
Secondo l'IDF, le forze armate israeliane, l'Iran ha lanciato circa 180 missili, una quantità maggiore rispetto a quella del bombardamento di aprile, con 110 missili balistici e 30 missili da crociera lanciati verso Israele.
La maggior parte dei missili è stata abbattuta dai sistemi di difesa aerea israeliani, anche se fonti giornalistiche riferiscono che potrebbero essere state colpite alcune basi militari e obiettivi civili.
Sembra quindi poco credibile l'affermazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran, secondo cui il 90% dei missili (per la prima volta ne sarebbero stati usati di supersonici) ha colpito i propri obiettivi.
L'autorità di difesa civile palestinese nella città di Gerico, in Cisgiordania occupata, ha dichiarato che un uomo è morto durante il lancio di missili iraniani, colpito dai detriti di un razzo.
Da parte israeliana si sostiene che sono stati soccorse solo due persone, per lievi ferite causate da schegge.
Teheran ha motivato l'attacco come risposta all'uccisione del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e del comandante delle Guardie della Rivoluzione islamica Abbas Nilforoshan avvenuta a Beirut il 27 settembre, oltre che di quella del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso nella capitale iraniana a luglio. Attacchi che sono attribuiti a Israele, che non si è mai assunto la responsabilità. A ordinare l'attacco, stando a fonti iraniane, è stata la Guida suprema del Paese, l'ayatollah Ali Khamenei.
La relativa riuscita dell'attacco è stata favorita dal sofisticato sistema di difesa aerea israeliana, tra cui il più noto è l'Iron Dome, progettato specificamente per intercettare razzi a corto raggio del tipo di quelli lanciati da Hamas e Hezbollah. Ma, secondo gli esperti, ha contribuire alla difesa c'è stato anche un sistema prodotto congiuntamente da Israele e Stati Uniti, capace di intercettare, oltre che razzi a medio e lungo raggio, anche missili balistici e da crociera.