L'economia indiana corre (+20,1%), ma resta sotto i livelli pre-pandemia

- di: Redazione
 
Il prodotto interno lordo in India, nel trimestre dell'anno che si è chiuso a giugno, è cresciuto del 20,1 per cento, nello stesso periodo in cui l'immenso Paese ha registrato una delle peggiori ondate di Covid-19. Ma nonostante il fatto che l'economia indiana stia crescendo a un ritmo record, gli analisti ritengono che non sia ancora uscita da una delle recessioni più profonde determinate dalla pandemia.

La crescita a due cifre deve essere comunque messa a confronto con quanto accaduto lo scorso anno, quando l'economia indiana ha registrato una gravissima contrazione del 24 per cento, il calo più netto mai registrato nel Paese.

L'India, secondo gli scienziati, è stata la prima nazione ad essere colpita dalla nuova grande ondata di Covi-19 determinata dalla variante Delta. Una circostanza che ha rallentato la ripresa iniziata alla fine del 2020. Una crescita che comunque non ha ancora consentito all'attività economica del Paese di tornare ai livelli pre-pandemia.

Il danno economico dell'ondata di coronavirus della scorsa primavera è stato comunque limitato perché - ritengono gli economisti - le autorità nazionali non hanno imposto le misure di contenimento dei contagi che sono state la principale causa della grave contrazione dello scorso anno, facendo andare a picco produzione e consumi.

Tuttavia, in occasione del manifestarsi della variante Delta, città e Stati, nell'ambito delle loro prerogative, hanno imposto limitazioni locali e molti indiani hanno deciso autonomamente di limitare i loro movimenti per proteggersi dal contagio. In India si sono registrati fino a 400 mila casi di Conid-19 al giorno, con gli ospedali al collasso e non in grado di fronteggiare al meglio la pandemia.
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