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Imprese in crisi di competenze: il grande mismatch italiano

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Imprese in crisi di competenze: il grande mismatch italiano
Due imprese su tre in Italia non riescono a trovare le figure professionali richieste. È questo il quadro tracciato dall’ultima indagine di Confindustria sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Una vera e propria emergenza che non solo rallenta la crescita delle aziende, ma compromette lo sviluppo economico dell’intero Paese. E i numeri parlano chiaro.

Imprese in crisi di competenze: il grande mismatch italiano

Nel comparto industriale, ben il 73,5% delle imprese lamenta difficoltà nel reperire competenze adeguate, una percentuale che cala leggermente nel settore dei servizi, ma rimane significativa al 65%. Non solo: il problema si aggrava con la dimensione aziendale, colpendo il 64,8% delle piccole imprese, il 72,8% delle medie e addirittura il 77,6% delle grandi.

La risposta delle imprese: formazione e territorio

Come reagiscono le aziende? Confindustria rileva che quasi il 60% delle imprese investe nella formazione interna del personale. Quasi una su due (49%) si affida invece a consulenze esterne per colmare i gap di competenze. Ma c’è un dato particolarmente significativo: il 28,5% partecipa a iniziative educative territoriali come gli Its Academy, i tirocini curriculari e i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Segnali di un sistema che tenta di allinearsi, ma che sconta ritardi strutturali.

Lucia Aleotti, vicepresidente di Confindustria con delega al Centro Studi, non usa mezzi termini: “Le imprese italiane faticano a trovare profili adeguati in molti settori strategici. Questo disallineamento tra competenze richieste e offerte, aggravato dal calo demografico e dall’invecchiamento della popolazione, mette in crisi il mercato del lavoro e il sistema Paese. Serve un approccio sistemico che coinvolga istituzioni, aziende e sistema educativo in uno sforzo comune e coordinato.”

E proprio la collaborazione tra aziende e sistema educativo è il punto su cui insiste anche Riccardo Di Stefano, delegato del presidente di Confindustria per Education e Open Innovation: “Gli Its Academy, i Pcto e gli apprendistati sono strumenti fondamentali per orientare i giovani verso percorsi formativi che rispondano alle esigenze del mercato. Il loro valore è emerso anche nella lettera del Ministro Valditara indirizzata agli studenti delle scuole medie e alle loro famiglie. Sono queste iniziative che possono fare la differenza.”

Un futuro a rischio, ma con possibilità di recupero

La sfida è enorme, ma non insormontabile. Le imprese italiane dimostrano capacità di adattamento, ma da sole non bastano. È necessario che il sistema educativo, le istituzioni e il mondo produttivo lavorino insieme, mettendo al centro i giovani e il loro orientamento. Perché il mismatch non è solo un problema delle aziende: è una questione di futuro. Un futuro che, se non affrontato, rischia di lasciare l’Italia in panchina nella partita globale dell’economia e dell’innovazione.

E il tempo per intervenire non è infinito.

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