Germania: scontro Thyssen-sindacato su taglio della produzione, a rischio 10.000 posti
- di: Redazione
L'industria dell'acciaio è uno dei pilastri dell'economia tedesca. Ma oggi la Germania è testimone di uno scontro durissimo che contrappone il dominante sindacato di settore, l'IG Metall, a Thyssenkrupp, che vuole ristrutturare la sua divisione siderurgica in perdita ipotizzando un taglio della produzione e, quindi, un ridimensionamento dei posti di lavoro.
L'attesa ora è concentrata sulla riunione di domani del Consiglio di Sorveglianza del gruppo, che sta discutendo un riallineamento e, quindi, un ridimensionamento dei lavoratori.
Il sindacato del settore metallurgico ha reagito con durezza e l'IG Metall ha organizzato, tutti i giorni, dalle 5 alle 23, un presidio davanti alla sede della Thyssenkrupp Steel, a Duisburg.
Germania: scontro Thyssen-sindacato su taglio della produzione, a rischio 10.000 posti
"Noi qui rappresentiamo il nostro futuro, le nostre famiglie, tutta Duisburg, tutta la Renania Settentrionale-Vestfalia" - ha detto il membro del comitato aziendale Laurence Hentschel - "Non sappiamo niente, non possiamo dire niente alla gente. Ciò è insoddisfacente per l’intera forza lavoro''.
L'ultima volta di un presidio davanti al cancello della fabbrica risale al 1997, quando Thyssen e Krupp hanno combattuto una battaglia per l’acquisizione e i sindacati temevano tagli all'occupazione.
La società madre Thyssenkrupp AG è in perdita. Alla fine di luglio l'azienda ha dovuto rivedere nuovamente al ribasso le proprie previsioni di business. Il titolo è vicino ai minimi storici. Il management giustifica la situazione con un ''contesto di mercato persistentemente sfidante e difficile'', riferendosi agli alti prezzi dell’energia e alle importazioni di acciaio a basso costo dall’Asia.
Per questo il gruppo ha bisogno di essere ristrutturato radicalmente. Miguel Ángel López Borrego, da un anno è l'amministratore delegato dell'azienda, nominato, come disse all'epoca del suo insediamento, per "continuare il processo di trasformazione in modo coscienzioso e al ritmo necessario". "Dopo molte discussioni che ho già avuto" - disse - "sono fiducioso che insieme riusciremo ad avere successo." Tuttavia, il “successo congiunto” è ancora molto lontano'.
Il progetto è quello di ridurre la produzione di acciaio, una prospettiva che il sindacato cerca di avversare, temendo forti conseguenze per il numero degli occupati. L'IG Metall teme che il processo di razionalizzazione delle risorse e quindi il ridimensionamento della produzione si concretizzi nell'equazione ''meno acciaio, meno posti di lavoro".
López vuole produrre solo 9,5 milioni di tonnellate di acciaio all'anno invece degli attuali 11,5 milioni. E' nell'ambito di questo percorso che l'Ad ha favorito l'acquisizione, da parte dell'imprenditore ceco Daniel Křetínský e la sua società EPCG, del 20% della tradizionale filiale siderurgica Thyssenkrupp Steel con 27.000 dipendenti. Un ulteriore 30% del capitale azionali è attualmente oggetto di una trattativa, con il sindacato fortemente contrario.
In particolare è incerto il futuro dell'acciaieria HKM, di cui la Thyssenkrupp Steel detiene una quota del 50%. Nello stabilimento a sud di Duisburg lavorano circa 3.000 dipendenti.
Le speranze ora risiedono nell'investitore di Amburgo CE Capital Partners, che apparentemente ha gli occhi puntati su HKM ma attualmente sta frenando le garanzie pubbliche di lavoro.
Probabilmente non porteranno una nuova iniezione finanziaria. I governi federale e statale stanno già sostenendo la Thyssenkrupp con due miliardi di euro per costruire un nuovo impianto che dal 2027 non produrrà più acciaio con carbone ma con idrogeno verde.