Terrorismo: presidente tedesco Steinmeier si scusa per le vittime dell'attacco del 2016

- di: Redazione
 
Con grande atto di onestà politica, ma anche di altissimo valore morale, il presidente della Germania, Frank-Walter Streinmeier, ha ammesso le responsabilità dello Stato tedesco per non avere adempiuto al suo dovere di proteggere i cittadini. Lo ha fatto in occasione del quinto anniversario dell'attacco terroristico che, il 19 dicembre del 2016, provocò la morte di dodici persone, tra le centinaia che affollavano quel giorno un mercatino di Natale, nella Breitscheidplatz di Berlino.

Terrorismo: presidente tedesco Steinmeier si scusa per le vittime dell'attacco del 2016

"Dobbiamo ammettere che lo Stato non è stato in grado di mantenere le sue promesse di protezione, sicurezza e libertà", ha affermato teinmeier, aggiungendo che gli anni trascorsi dall'attacco hanno dimostrato che i funzionari tedeschi preposti hanno compiuto molti errori.

Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamista di nazionalità tunisina, alla guida di un tir, si lanciò sulle centinaia di persone che affollavano il mercatino, uccidendone dodici persone e ferendone un'altra cinquantina.
L'aggressore si chiamava Anis Amri, stava per compiere 24 anni ed apparteneva ad una fazione della corrente islamista salafita. Il 23 dicembre, quattro giorni dopo la strage, Amri rimase ucciso in una sparatoria a Sesto San Giovanni, con una pattuglia della Polizia che, nel corso di un normale controllo, lo avevano fermato chiedendogli di mostrare i documenti. Richiesta alla quale Amri aveva reagito cercando di sparare contro i due agenti, ma era stato ucciso.

L'attacco, ha detto Steinmeier, "ha lasciato una profonda spaccatura... in tutti i nostri cuori", aggiungendo che l'atto terroristico "era mirato al nostro modo di vivere: in pace, in libertà e democrazia". Negli anni successivi all'attacco, il governo tedesco ha affrontato critiche per il modo in cui ha gestito Anis Amri, che aveva chiesto alle autorità tedesche il riconoscimento dello stato di richiedente asilo. Un'inchiesta, conclusasi nel 2017, che l'attentatore avrebbe dovuto trovarsi in stato di detenzione e, quindi, espulso dal territorio tedesco molti mesi prima dell'attacco. In futuro, ha affermato Steinmeier, la Germania "ha il dovere di correggere gli errori, i fallimenti e i problemi che hanno impedito questo attacco".
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