Fipe Confcommercio: "Ora basta, ristoranti e bar devono riaprire"

- di: Daniele Minuti
 
Il mondo della ristorazione è ormai sommerso dalle conseguenze economiche della crisi sanitaria e a frustrare di più i gestori di tali attività sono i continui cambiamenti delle indicazioni ricevute dal Governo, che ha costretto molti di loro ad aprire e chiudere i locali più volte.

Se poche settimane fa avevamo riportato l'urlo di dolore dei lavoratori, che seguendo l'iniziativa #IoApro nata sul web hanno deciso di aprire bar e ristoranti nonostante le restrizioni, adesso arriva un messaggio forte direttamente dalle associazioni. Sergio Paolantoni, presidente di Fipe Confcommercio Roma, è stato molto duro in un'intervista rilasciata al Corriere: "Ora basta, vogliamo riaprire, magari già sabato o domenica visto che il Lazio dovrebbe tornare a essere zona gialla. Vogliamo tenere aperti ristoranti a pranzo e cena facendo due turni, il primo dalle 12:00 alle 15:00 e il secondo dalle 19:00 alle 21:30 per rispettare il coprifuoco. L'apertura fino alle 18:00 è inutile, mentre i bar potrebbero rimanere aperti fino alle 20:00. Se il Lazio rimarrà zona arancione proponiamo l'apertura di entrambi fino alle 18:00, almeno così garantiremmo il distanziamento, cosa non fattibile con l'asporto nell'area subito fuori i locali".

I dati diffusi dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi sono drammatici: il terzo trimestre del 2020 si è chiuso con una contrazione del fatturato del 16,6% rispetto al 2019 per le imprese della ristorazione, con il calo delle entrate nei primi nove mesi dell'anno che arriva a 23,4 miliardi di euro.

Il presidente di Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, ha commentato così: "Non spetta a un'associazione di categoria l'entrare nel merito di una crisi di Governo, ma spetta a chi ha responsabilità nella rappresentanza e vive a contatto con imprese italiane evidenziarne i rischi, con scadenze importanti come i provvedimenti emergenziali previsti o la messa a punta sul documento del Recovery Plan, e richiamare le forze politiche al senso di responsabilità. Il Paese non può più aspettare tatticismi o distrazioni, i pubblici esercizi e la ristorazione sono in ginocchio: i danni subiti mettono a repentaglio la tenuta dell'intero comparto, questo momento deve essere un richiamo ai migliori valori del Paese. Vi imploriamo, fate presto".
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