Un’ondata di panico senza precedenti ha investito i mercati finanziari mondiali, scatenata dall’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Le Borse asiatiche hanno aperto la settimana con crolli vertiginosi, riflettendo il timore di una recessione globale imminente. Si muove la Cina. Futures su apertura mercati europei da brivido: Milano -7,44%
(Foto: il premier cinese Xi Jinping)
Crollo delle Borse asiatiche
In apertura di seduta, la Borsa di Hong Kong ha registrato un tracollo del 9,28%, con l’indice Hang Seng che ha perso oltre 2.100 punti, attestandosi a quota 20.730,05. Titoli di colossi come HSBC, Alibaba e Tencent hanno subito perdite rispettivamente del 15,85%, 9,72% e 7,43%.
A Tokyo, l’indice Nikkei 225 ha subito una flessione del 7,44%, scendendo a 31.255 punti, mentre il Topix ha perso l’8,14%. La Borsa di Seul ha aperto con un calo del 4,77%, mentre l’S&P/ASX 200 di Sydney ha registrato una perdita del 5,83%.
Effetti a catena sui mercati globali
L’ondata di vendite si è propagata rapidamente alle Borse europee e americane. A Wall Street, i futures sul Dow Jones segnao -5,5%. Si attende un'apertura da brivido sui mercati europei, i futures su piazza Affari segnano -7,44%.
La risposta della Cina
In questo clima di tensione, il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito Comunista Cinese, ha pubblicato un editoriale esortando tutte le parti a “concentrarsi sul fare le proprie cose”, sottolineando la strategia di Pechino di mantenere la stabilità economica interna nonostante le pressioni esterne. L’editoriale ribadisce che la Cina non desidera un completo disaccoppiamento economico dagli Stati Uniti e che “non sta chiudendo la porta ai negoziati”, sollecitando Washington a impegnarsi attivamente in questo processo.
Reazioni internazionali e prospettive future
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. L’Unione Europea ha espresso la necessità di mantenere aperti i canali diplomatici per evitare ulteriori danni all’economia globale.
La situazione attuale evidenzia l’urgenza di un dialogo costruttivo tra Stati Uniti e Cina per scongiurare una guerra commerciale su vasta scala. L’appello di Pechino agli USA per un impegno nei negoziati rappresenta un’opportunità per entrambe le nazioni di trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose, stabilizzando i mercati finanziari e promuovendo una crescita economica sostenibile a livello globale.