Nel primo trimestre del 2025 l’economia italiana ha registrato una crescita moderata, con un incremento del Prodotto interno lordo pari allo 0,25% rispetto al trimestre precedente. A comunicarlo è l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), che nella consueta “Nota sulla congiuntura” di aprile evidenzia come il dato, sebbene contenuto, si collochi comunque sopra le previsioni formulate nei mesi scorsi. La performance del PIL, in un contesto segnato da incertezze internazionali e da tensioni sul fronte della finanza pubblica, riflette una maggiore resilienza dell’apparato produttivo nazionale, che ha saputo reagire alle recenti correzioni normative e alla riduzione degli incentivi nel comparto edilizio.
UPB: PIL primo trimestre +0,25%. Crescita moderata ma superiore alle attese
Uno dei principali elementi di attenzione sottolineati dall’UPB riguarda la recente rimodulazione degli incentivi edilizi, che ha influenzato negativamente il valore aggiunto nel settore delle costruzioni nei mesi iniziali dell’anno. Tuttavia, nonostante il venir meno del traino rappresentato dal Superbonus e da altre misure fiscali espansive, si è registrata una graduale ripresa della produzione nel comparto, sostenuta anche dalla prosecuzione di cantieri avviati negli scorsi trimestri e da una moderata domanda privata. L’UPB evidenzia come la produzione nelle costruzioni, che aveva subito una battuta d’arresto nella parte finale del 2024, abbia mostrato segnali di riattivazione che hanno contribuito alla tenuta generale dell’economia.
Industria e servizi in leggera ripresa
Accanto al comparto edilizio, anche l’industria manifatturiera ha mostrato un leggero miglioramento, dopo un 2024 contraddistinto da forti oscillazioni. Gli indicatori congiunturali – spiega l’UPB – segnalano un recupero della produzione industriale, sia pure ancora limitato, grazie a un incremento della domanda estera e a una progressiva riduzione dei costi energetici. I servizi, seppur in modo disomogeneo tra settori, hanno mantenuto un andamento stabile, con una ripresa più marcata nel comparto turistico e nella ristorazione, mentre più deboli restano i segnali provenienti dal commercio al dettaglio.
Occupazione in aumento, consumi prudenti
Dal lato della domanda, i consumi delle famiglie restano su livelli prudenti, frenati da un clima di fiducia ancora incerto e da dinamiche inflazionistiche che continuano a erodere il potere d’acquisto, pur in attenuazione rispetto ai picchi del biennio precedente. L’occupazione, tuttavia, continua a crescere, con un rafforzamento delle posizioni a tempo indeterminato e una contrazione del tasso di disoccupazione, che ha toccato i minimi storici dell’ultimo decennio. In questo contesto, il mercato del lavoro si conferma una delle componenti più robuste del quadro macroeconomico italiano, offrendo un supporto fondamentale alla stabilità dei redditi e al contenimento della povertà assoluta.
Scenario internazionale e incognite di bilancio
Il documento dell’UPB si sofferma anche sulle incognite provenienti dal contesto internazionale: il rallentamento della Germania, i riflessi delle tensioni in Medio Oriente sui mercati energetici e la persistente incertezza legata alla politica monetaria della Banca centrale europea rappresentano fattori di rischio per l’evoluzione della congiuntura nei prossimi mesi. L’inflazione core, seppure in discesa, resta al di sopra del target BCE, mantenendo alta la cautela della politica monetaria. Sul fronte interno, le recenti misure correttive introdotte dal governo, mirate al contenimento del deficit, potranno avere effetti restrittivi sull’attività economica nel breve termine, soprattutto se si dovessero tradurre in una riduzione della spesa pubblica o in un aumento del carico fiscale.
Le prospettive per il resto del 2025
Nonostante il contesto di incertezza, l’UPB ritiene che l’economia italiana possa proseguire lungo un sentiero di crescita moderata nel corso dell’anno, sostenuta da una dinamica occupazionale favorevole, dalla stabilizzazione dei prezzi energetici e dal graduale miglioramento della fiducia di imprese e consumatori. Tuttavia, il raggiungimento di una crescita annuale vicina all’1%, come auspicato in alcune stime governative, dipenderà in larga misura dalla capacità dell’esecutivo di mantenere gli impegni di bilancio senza deprimere la domanda interna e dall’evoluzione dello scenario globale.
Nota metodologica e approfondimenti
L’UPB chiarisce che la stima del +0,25% è stata elaborata attraverso un modello di nowcasting che integra le informazioni disponibili al mese di marzo, incluse le revisioni dei conti trimestrali operate dall’Istat. La proiezione tiene conto anche delle recenti dinamiche settoriali rilevate attraverso gli indici di produzione industriale, le rilevazioni sulle imprese e i dati del mercato del lavoro. La prossima stima ufficiale dell’Istat sul PIL trimestrale è attesa per fine aprile e fornirà un quadro più definito dell’andamento macroeconomico nel primo scorcio del 2025.