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Focus sulle richieste di credito: i giovani adulti tra 25 e 44 anni trainano la domanda nel primo trimestre 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Focus sulle richieste di credito: i giovani adulti tra 25 e 44 anni trainano la domanda nel primo trimestre 2025
Nel primo trimestre del 2025 la distribuzione delle richieste di credito conferma il peso predominante delle fasce centrali della popolazione attiva, in particolare quella compresa tra i 25 e i 44 anni. Secondo i dati elaborati da EURISC – il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie – il 31,6% delle richieste è stato presentato da individui nella fascia 35-44 anni, che si posizionano lievemente davanti ai più giovani adulti (25-34 anni), che si attestano al 31,3%. Complessivamente, queste due fasce raccolgono oltre il 62% della domanda, rappresentando di fatto il cuore pulsante del mercato del credito al consumo in Italia.

Credito: i giovani adulti tra 25 e 44 anni trainano la domanda

Al di sopra dei 44 anni la propensione alla richiesta di finanziamenti si riduce sensibilmente. La fascia 45-54 anni ha generato il 22,2% delle richieste, mentre quella 55-64 anni si ferma al 9,6%. Insieme, queste due classi di età sommano poco più del 31% della distribuzione, a dimostrazione di una ridotta esposizione o necessità di credito da parte delle generazioni più mature. I dati possono riflettere tanto una maggiore stabilità economica quanto una minore propensione al consumo dilazionato.

Quasi assente la partecipazione degli anziani

La presenza di richiedenti ultrasessantacinquenni si rivela marginale. La fascia 65-74 anni rappresenta appena l’1,8% delle richieste, mentre gli over 74 si fermano a uno 0,1%, cifra simbolica che evidenzia come, superata una certa soglia anagrafica, il ricorso al credito diventi un fenomeno quasi residuale. L’età avanzata, insieme a criteri più stringenti adottati dagli istituti di credito in materia di capacità di rimborso, gioca un ruolo decisivo nella contrazione della domanda.

I giovanissimi restano indietro

Ancora più marginale è il contributo degli under 25, che con il 3,4% delle richieste si collocano su livelli molto contenuti. Il dato riflette la precarietà occupazionale, l’instabilità reddituale e la minore esperienza creditizia che caratterizzano questa classe d’età. Tuttavia, il dato non va letto solo in chiave negativa: la bassa incidenza può anche indicare un approccio più prudente al debito da parte delle generazioni più giovani o un crescente accesso a forme alternative di finanziamento non tracciate dai circuiti ufficiali.

Il profilo medio del richiedente nel 2025

Il quadro complessivo restituisce l’immagine di un mercato del credito dominato da adulti giovani e maturi, in piena fase lavorativa e familiare, che presumibilmente utilizzano il credito per far fronte a spese importanti come mutui, ristrutturazioni, acquisti di beni durevoli o esigenze legate alla crescita dei figli. Con un’età media del richiedente che si posiziona tra i 30 e i 40 anni, si conferma la centralità di questa fascia come motore della domanda, elemento cruciale per valutare la sostenibilità e l’evoluzione del sistema creditizio italiano.
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