Da rottamazione a rottamazione: la Lega prepara la nuova sanatoria fiscale, Giorgetti frena e associazioni spingono per equità.
(Foto: il ministro Matteo Salvini).
Mentre prende forma la legge di Bilancio, la questione della nuova rottamazione delle cartelle torna al centro del dibattito. Matteo Salvini rilancia l’idea di permettere l’accesso anche a chi ha già aderito in passato, finora spesso escluso dalle ipotesi più rigide. L’ultima parola, però, spetta al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che mantiene una linea prudente. Sul tavolo pesano equità, sostenibilità dei conti e l’effettiva capacità di riscossione.
Che cosa ha detto Salvini
Il vicepremier ha anticipato che il perimetro della misura sarà definito da paletti chiari. “Ci sarà una soglia minima e una soglia massima”, ha spiegato, sottolineando che l’obiettivo riguarda contribuenti che hanno presentato la dichiarazione ma non sono riusciti a saldare tutti i debiti, non i “furbetti” dell’evasione totale. Sui comportamenti opportunistici ha aggiunto: “Se tu salti due o tre rate, vuol dire che mi stai prendendo in giro.”
La linea di Giorgetti
Da Via XX Settembre arriva una postura selettiva: nessun via libera a misure indistinte, ma criteri stringenti per concentrare gli aiuti su chi è davvero in difficoltà. Coperture certe, impatto misurabile e rispetto degli equilibri di finanza pubblica restano condizioni non negoziabili.
Le ipotesi sul tavolo
- Ambito temporale dei debiti: possibile inclusione delle cartelle più recenti, con delimitazione puntuale del periodo interessato.
- Sanzioni e interessi: riduzione rilevante o azzeramento, con obbligo di pagamento integrale del capitale entro un piano definito.
- Rateizzazione lunga: piano pluriennale per dare respiro finanziario ai contribuenti, mantenendo però decadenze in caso di inadempienza reiterata.
- Tolleranza limitata: margini ristretti per le rate non pagate, oltre i quali i benefici verrebbero meno.
Perché il tema divide
La rottamazione è una leva che promette incassi immediati e riduce il “magazzino” del credito difficile. Ma apre interrogativi: quanto pagheranno fino in fondo i contribuenti che aderiscono? Qual è il costo-opportunità per lo Stato? E come garantire equità, evitando di penalizzare chi ha già pagato regolarmente?
La posta in gioco
Per milioni di contribuenti, l’inclusione degli aderenti alle vecchie rottamazioni significherebbe una nuova chance di rientro. Per il Governo, il successo dipende da criteri di accesso trasparenti, soglie precise, risorse individuate e controlli efficaci. In assenza di questi elementi, la misura rischia di trasformarsi in un pronto soccorso permanente del fisco, generando moral hazard e nuove tensioni sui conti.
Il punto d’equilibrio possibile
La chiave è una rottamazione mirata: inclusiva verso chi dimostra compliance e difficoltà oggettive, rigida verso chi tenta di sfruttare le sanatorie come un giro gratuito. Paletti, verifiche e trasparenza possono fare la differenza tra un provvedimento che riaccende la riscossione e uno che rinvia i problemi.