Il contrattacco dopo l’accusa: Cucinelli rilancia i numeri
In risposta al report del fondo short, Brunello Cucinelli ha scelto la via più diretta: ribadire che l’azienda rispetta le regole e chiedere di guardare ai risultati concreti. Nel terzo trimestre 2025 i ricavi sono arrivati a 335,5 milioni di euro (+12% a cambi correnti; +12,4% a cambi costanti). I primi nove mesi superano 1,02 miliardi (+10,8% a cambi correnti; +11,3% a cambi costanti). La guidance resta confermata su una crescita attesa intorno al 10%, anche per il 2026.
Lo stilista ha difeso l’equilibrio operativo del gruppo, sottolineando di avere un magazzino “giusto ed equilibrato”, in linea con lo storico della maison e coerente con collezioni ampie, rinnovate stagionalmente. Come ha spiegato, “quanto è avvenuto fa parte dell’essere quotati in Borsa e delle sue regole”, riconducendo l’attacco al contesto tipico delle strategie di short selling.
Cosa contesta Morpheus e su quali basi
Il dossier contesta la gestione della presenza in Russia e ipotizza una svendita per smaltire scorte. Nel mirino ci sono presunte violazioni del tetto di 300 euro per il valore di trasferimento imposto dalle sanzioni UE, oltre a incongruenze sull’andamento dell’inventario. Il quadro dipinto dal fondo punta a dimostrare un indebolimento della posizione di esclusività del brand e un ricorso anomalo al canale wholesale.
Le risposte formali: difesa e possibili contromosse
La replica della società è stata netta: boutique in Russia chiuse dall’entrata in vigore delle sanzioni; eventuali vendite residue riferite a merce pre-esistente o comunque sotto soglia. Il CEO Luca Lisandroni ha definito il business russo “una candela che si sta consumando”, segnalando l’esaurimento delle scorte e l’impatto organizzativo. Ha aggiunto: “stiamo rivedendo i controlli interni; alla fine valuteremo come procedere nei confronti di Morpheus”. Nel 2025 il peso della Russia sui ricavi è sceso al 1,4% (dal 2,7% del 2024).
L’impatto in Borsa e il sentiment del mercato
Dopo la pubblicazione del report, il titolo ha subito forte volatilità, con ribassi a doppia cifra nelle sedute più concitate. Gli investitori istituzionali hanno chiesto chiarezza e granularità su controlli interni, dinamica del magazzino e governance commerciale sul canale all’ingrosso. La società ha rilanciato sul fronte industriale: buona partenza della collezione autunno-inverno e conferma dei target.
Wholesale, esclusività e controllo del brand
Il gruppo rivendica la solidità del modello ibrido retail-wholesale. Cucinelli ha ricordato la collaborazione con circa 400 multibrand selezionati a livello globale, sottolineando che “possono svendere qualcosa ma fanno molta attenzione perché ne va della loro immagine”. La maison vede nel wholesale un moltiplicatore di visibilità e posizionamento, non un fattore di diluizione, a patto di mantenere selezione e presidio.
I nodi da monitorare nei prossimi mesi
Tre le variabili chiave: l’esito della revisione dei controlli interni, l’eventuale contenzioso verso chi ha diffuso il report, e la tenuta della crescita in un contesto macro incerto per il lusso. Se i numeri confermeranno la rotta, l’azienda potrà trasformare la crisi di fiducia in un test di resilienza del brand e della governance.