Sinergie robuste, governance definita e quote pesanti: Unipol al 18,7%. La fusione accelera il risiko italiano e alza l’asticella su utili, efficienza e presenza nel Nord.
I consigli di amministrazione di Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione. Il rapporto di cambio è fissato a 1,45 azioni Bper per ogni azione Pop Sondrio, senza conguaglio in contanti; l’operazione prevede l’emissione fino a 126,9 milioni di nuove azioni e un aumento di capitale massimo di circa €191 milioni. Post-aggregazione, l’azionariato vede Unipol al 18,7%, Fondazione di Sardegna al 7%, BlackRock al 4,7%, JPMorgan al 3,3%, con flottante al 66,3%. La fusione è attesa entro il primo semestre 2026.
Numeri e sinergie: la leva che conta
Il piano prevede costi una tantum di integrazione per circa €400 milioni a fronte di sinergie di costo a regime fino a €190 milioni annui e sinergie di ricavo fino a €100 milioni annui. In pratica: struttura più snella, tecnologie unificate, sovrapposizioni di rete ridotte e cross selling potenziato su wealth management, bancassurance e specialty finance.
La timeline: dall’offerta alla fusione
L’operazione prende slancio a febbraio 2025 con l’offerta di Bper su Pop Sondrio; l’acquisizione si chiude a luglio 2025, con pieno contributo ai conti del terzo trimestre. A novembre 2025 i board approvano il progetto di fusione; la completazione tecnica è indicata entro aprile–giugno 2026.
Cosa cambia: scala, Nord e specializzazioni
L’aggregazione consolida Bper come quarto gruppo italiano, con massa critica nel Nord e presidio dei distretti manifatturieri. Per il 2025 le indicazioni aggiornate delineano ricavi pro-forma più forti; al 30 settembre 2025, il cost/income del gruppo si attesta intorno al 46%, su una traiettoria di utili e dividendi più leggibile.
Le voci dei protagonisti
“I cantieri di integrazione procedono a pieno ritmo”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Bper, Gianni Franco Papa, aggiungendo che i risultati recenti sono “molto positivi e frutto del lavoro delle nostre persone, a conferma di un trend di crescita concreto al fianco dei clienti”.
Dal fronte del primo azionista, il presidente di Unipol Carlo Cimbri ha rimarcato la priorità dell’esecuzione: “Bper ha davanti a sé un lungo cammino di lavoro su ciò che ha: da quel perimetro può estrarre più valore. Adesso si sta in casa, non sempre in giardino a giocare”. L’impostazione resta chiara: consolidare, integrare, poi valutare eventuali nuove mosse.
I rischi da presidiare
Fusione fa rima con integrazione: serve attenzione a persone, territori e operatività. Il sentiero delle sinergie impone governance rigorosa e comunicazione trasparente. La promessa è una banca più efficiente e vicina a famiglie e imprese, senza dispersioni.