Capodanno, agriturismo al completo ma la crisi morde e si rischia la chiusura fino a primavera

- di: Barbara Bizzarri
 
Tra le mete preferite dai 17 milioni di italiani in viaggio durante le feste, gli agriturismi occupano un posto speciale: infatti, il Capodanno si preannuncia già al completo per le 25 mila strutture che, già da settimane, registrano il tutto esaurito per la notte di San Silvestro. Il settore agrituristico, sottolineano Cia e Turismo Verde, sta certamente vivendo giornate di lavoro importanti: soprattutto la montagna che, per le festività, ha raccolto l’80% delle prenotazioni.

Capodanno, agriturismo al completo ma la crisi morde

Saranno ben 300mila gli ospiti in cerca dei sapori della buona tavola, ma anche di tranquillità, lontano dalle preoccupazioni e dal caos delle metropoli, secondo le stime di Coldiretti sulla base delle indicazioni degli agriturismi di Campagna Amica e Terranostra. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, sottolinea Coldiretti, è la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è possibile riscoprire tradizioni del passato tramandate da generazioni. Aumenta nel contempo l’offerta nelle campagne di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti.

Eppure, sottolineano Cia e Turismo Verde, il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.  Con il cenone di San Silvestro che costerà in media 120 euro a persona e una spesa complessiva fino a 600 euro per restare fuori casa tutto il weekend, la vacanza di Capodanno è già destinata a essere per pochi. Del resto, oggi, il reddito medio in Italia si attesta sotto i 22 mila euro e solo il 4% dei contribuenti dichiara oltre 70 mila euro. “Siamo molto soddisfatti del grande fermento che stiamo vivendo, tra clienti che tornano, sia italiani che stranieri, e nuovi ospiti ai quali far scoprire, insieme agli Agrichef, le nostre produzioni, legate a territorio e tradizioni - commenta il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo Passata l’Epifania, però, sarà difficile tenere su l’entusiasmo. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti. Quindi, molte strutture sceglieranno di chiudere fino a Pasqua per mettere al riparo l’azienda e anche il rapporto con i clienti, sui quali non si vuole assolutamente caricare l’aumento dei costi di gestione. Come Turismo Verde-Cia continuiamo a lavorare per preservare un servizio di qualità e l’apporto strategico del settore alla salvaguardia delle comunità e alla promozione del territorio, già reso evidente in pandemia. Nel 2023 il Governo riparta con il piede giusto, attraverso misure concrete e immediate di sostegno o ristoro per il settore, ma anche per valorizzare gli agriturismi in un piano di reale rilancio del Paese a trazione agricola e turistica”. La qualità del cibo e la riscoperta dei borghi di prossimità si confermano, infatti, intoccabili nella lista delle prioritàNonostante i rincari, resta da preservare il mangiare bene, sano e al giusto prezzo, in un contesto familiare che offra esperienze per tutte le età, a contatto con la natura e il mondo agricolo, e le tradizioni locali portate a tavola in piatti tipici e specialità del territorio. Una scelta condivisa anche da quanti hanno deciso di rimanere a casa, limitandosi ad una gita fuori porta in giornata, grazie alla diffusione capillare degli agriturismi lungo tutta la Penisola. Le aziende agrituristiche italiane, informa Coldiretti, sono in grado di offrire un potenziale di oltre 294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro, e quasi 2000 attività di fattoria didattica per i più piccoli.

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