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Calabria, botulino: nove indagati tra medici e commercianti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Calabria, botulino: nove indagati tra medici e commercianti

La Procura di Paola ha avviato un’indagine per fare chiarezza su due decessi e diversi casi di intossicazione da sospetto botulino. Gli indagati sono nove: cinque medici e quattro commercianti. Le ipotesi di reato vanno dall’omicidio colposo alle lesioni colpose gravi. L’obiettivo degli inquirenti è determinare se la contaminazione sia avvenuta nella filiera alimentare o in seguito a carenze nelle cure mediche prestate alle vittime.

Calabria, botulino: nove indagati tra medici e commercianti

Le due persone decedute sono Tamara D’Acunto, 54 anni, e Luigi Di Sarno, 61 anni. Entrambi hanno manifestato sintomi gravi – difficoltà respiratorie, problemi alla vista, paralisi muscolare – in poche ore. Al momento, quattordici pazienti sono ricoverati all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, cinque dei quali in terapia intensiva. I medici stanno utilizzando antitossine e supporti respiratori per stabilizzare le condizioni dei malati.

Autopsie decisive per l’indagine
Martedì verranno eseguite le autopsie sui corpi delle due vittime. Gli esami tossicologici saranno fondamentali per confermare la presenza della tossina botulinica e stabilire il nesso di causalità con gli alimenti consumati o con eventuali errori sanitari. Parallelamente, i carabinieri del NAS stanno raccogliendo campioni di cibo e ispezionando le attività commerciali sospette.

Ipotesi e prime piste investigative
Gli investigatori stanno valutando due scenari principali. Il primo riguarda la possibile vendita di prodotti alimentari contaminati, in particolare conserve e insaccati artigianali. Il secondo esamina la gestione dei pazienti nei primi momenti dell’intossicazione, ipotizzando ritardi o protocolli non seguiti correttamente. Entrambe le piste restano aperte, in attesa dei risultati scientifici.

Reazioni nella comunità e allarme sanitario
La vicenda ha generato forte preoccupazione tra i cittadini calabresi. Sui social e nelle chat locali circolano foto di vasetti e confezioni sospette, mentre le famiglie colpite chiedono giustizia e trasparenza. Le associazioni dei consumatori hanno invitato la popolazione a prestare la massima attenzione all’origine e alla conservazione dei prodotti alimentari.

L’intervento del governo italiano
Il Ministero della Salute ha disposto ispezioni straordinarie in tutta la regione per verificare la conformità dei prodotti e prevenire nuovi casi. In un comunicato, il ministro ha promesso “massima chiarezza e rigore” e ha invitato chiunque presenti sintomi sospetti a rivolgersi immediatamente alle strutture sanitarie.

Prospettive e attesa per le conclusioni
Nei prossimi giorni, l’esito delle analisi e delle autopsie sarà decisivo per capire l’origine dell’intossicazione. La Procura intende procedere rapidamente per dare risposte chiare alla popolazione e definire eventuali responsabilità penali. Oltre all’aspetto giudiziario, il caso apre un dibattito più ampio sulla sicurezza alimentare e sulla capacità delle strutture sanitarie di reagire con prontezza a emergenze di questa natura.

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